Sabato 23 novembre 2024 sono ripartite le proteste degli agricoltori polacchi, che stanno manifestando in due diverse località al confine con Ucraina e Bielorussia. L’adesione alla manifestazione al valico di Medyka, nel sud del Paese, è limitata ad un ristretto numero di circa trenta persone, sufficienti però a bloccare il transito dei veicoli industriali, causando ritardi e lunghe colonne. Il blocco è attivo 24 ore su 24 e consente il passaggio ai soli veicoli militari, ai mezzi di soccorso, agli aiuti umanitari, autobus e automobili. I camion provenienti dall'Ucraina non sono ammessi mentre in uscita dalla Polonia è consentito il passaggio di un solo veicoli pesante ogni ora.
Diversamente da quanto accaduto a inizio anno, gli autotrasportatori non partecipano alla protesta e non c’è nessuna disputa tra vettori polacchi ed ucraini, entrambi danneggiati dai blocchi in atto. Sulla vicenda è intervenuta l’ambasciata ucraina in Polonia, che ha rilasciato una nota sul proprio sito ufficiale in occasione della giornata del ricordo della grave carestia Holodomor, scoppiata in Ucraina negli anni Trenta del secolo scorso.
“Oggi onoriamo la memoria di milioni di vittime innocenti dell'Holodomor, una delle tragedie più terribili della storia dell'umanità”, scrive l’ambasciata. “Questa tragedia ci insegna che limitare l’accesso al cibo e violare i principi di solidarietà può avere conseguenze catastrofiche. Purtroppo anche l’Ucraina, che un tempo ha vissuto la terribile tragedia della carestia causata dalle restrizioni artificiali all’accesso al cibo e che oggi soffre la sanguinosa aggressione della Federazione Russa, è costretta a lottare per preservare la sua solidarietà con i nostri partner occidentali”.
Il testo aggiunge che “il blocco della frontiera ucraina da parte degli agricoltori polacchi a causa di richieste che non hanno nulla a che fare con l’Ucraina, in questo triste giorno, sembra un paradosso particolarmente doloroso. Tali azioni non solo danneggiano gli interessi economici di entrambi i paesi, ma fanno anche il gioco di coloro che cercano di seminare discordia tra ucraini e polacchi. Ora è estremamente importante che i nostri vicini in Polonia, che comprendono bene il peso dei traumi storici, mostrino solidarietà e cerchino congiuntamente soluzioni che soddisfino gli interessi di entrambe le parti, senza svalutare la memoria delle tragedie del passato”.
Anche l’Unione degli imprenditori ucraini Sup si è dichiarata sconcertata dalle azioni dei contadini. La protesta, infatti, è rivolta all’Unione Europea e punta a contrastare tematiche che nulla avrebbero a che vedere con l’Ucraina. Secondo Sup, trasportatori polacchi e ucraini hanno ormai risolto le proprie controversie e la battaglia per il grano è ormai superata. I ritardi alla frontiera potrebbero però portare a nuovi malumori anche tra le aziende di autotrasporto, sofferenti per i ritardi e la perdita di fatturato. Per questo, le associazioni ucraine hanno sollecitato un intervento del Governo polacco per ripristinare il transito a Medyka.
I contadini stanno protestando anche più a nord nella città di Biała Podlaska, non lontano dal confine bielorusso. Nella mattina di sabato 23 novembre i trattori hanno bloccato le vie di comunicazione principali e, come dichiarato dagli organizzatori, la manifestazione è stata puramente dimostrativa. Secondo la polizia di Biała Podlaska, la protesta si è svolta senza incidenti, ha leggermente rallentato il traffico in città e fermato, per breve tempo, la circolazione ferroviaria dopo che i trattori hanno invaso i vicini binari.
I contadini hanno però chiarito di essere pronti a istituire blocchi più pesanti e diffusi in tutto il Paese qualcosa le loro richieste non venissero accettate. La situazione è molto tesa e, alla luce dei disordini avvenuti in Francia negli ultimi giorni, si teme una nuova escalation con pesanti danni all’industria del trasporto.
Marco Martinelli