Una ricerca svolta da Webfleet su un campione di mille conducenti europei di veicoli commerciali mostra che gli italiani sono più preoccupati rispetto ai colleghi stranieri della sicurezza stradale e della congestione del traffico. Infatti, il 51% degli italiani afferma che il principale elemento per migliorare il proprio lavoro è una strada più sicura e in tale desiderio sono seguiti dai tedeschi, col 48%. Una richiesta legittima, poiché la stessa ricerca afferma che il 42% delle flotte è coinvolta ogni anno tra uno e cinque incidenti stradali.
Alla domanda su quale sia il principale problema riscontrato sulla strada, il 68% degli intervistati europei risponde che è la congestione del traffico e anche in questo caso l’Italia è al primo posto con una percentuale dell’ottanta percento, seguita dalla Francia col 77%. Un altro problema posto in primo piano è la mancanza di aree di sosta dedicate ai furgoni. Gli altri nodi da sciogliere con urgenza sono il rispetto dei tempi di consegna, la gestione a livello burocratico, la soddisfazione delle aspettative dei clienti finali e la comunicazione con l’ufficio e i clienti.
Sulla digitalizzazione emerge una generale soddisfazione, anche se la maggioranza ritiene che dovrebbe aumentare. Molti intervistati infatti riferiscono di avere un accesso limitato alle soluzioni digitali per il loro lavoro quotidiano. In media, solo un terzo del campione usa tutte le soluzioni e la maggior parte dei conducenti risponde che vorrebbe usarle sempre. Alla domanda se malgrado i problemi sono soddisfatti del loro lavoro, la maggioranza dichiara di esserlo. Il 48% degli autisti di furgoni afferma che "fare bene il proprio lavoro" è il fattore più importante per la propria attività, rendendolo quindi l’elemento più importante in generale. Percentuale che, nel caso italiano, raggiunge il 57% degli intervistati.
Marco Federzoni, Sales Director Italy and South Region Bridgestone Mobility Solutions spiega che “la maggior parte dei conducenti di furgoni lavora ancora senza il supporto di tecnologie all’avanguardia che potrebbe aiutarli ad affrontare questi problemi, come: la navigazione professionale, la formazione dei driver o le dashcam che sfruttano l’intelligenza artificiale”. Egli aggiunge che “la buona notizia è che la maggior parte dei conducenti desidera il supporto di questo tipo di soluzioni digitali. Ciò va contro il preconcetto di alcuni, secondo cui gli autisti sono riluttanti ad adottare nuove tecnologie. Per le aziende, supportare i conducenti affinché affrontino meglio questi problemi è una strategia vincente che soddisfa le esigenze di tutti. Superare le dei conducenti aiuta anche a superare quelle dell’azienda”.