Dopo le dichiarazioni, il 23 ottobre 2020 il Governo rumeno è passato alle azioni concrete contro il Primo Pacchetto Mobilità, che riforma l’autotrasporto internazionale, presentando un ricorso alla Corte di Giustizia Europea per annullare alcuni provvedimenti dei Regolamenti 1054/2020 e 1055/2020 e della Direttiva 1057/2020. Il ministero dei Trasporti spiega che “le disposizioni degli atti dell'UE oggetto dei ricorsi di annullamento presentati dal Governo rumeno riguardano quegli aspetti che avranno significative implicazioni negative per il mercato interno e incideranno sulla competitività del trasporto merci nell'Unione, ossia: l'obbligo per il conducente di tornare periodicamente alla sede operativa del datore di lavoro o al suo luogo di residenza; l'obbligo di riconsegna del veicolo presso una delle sedi operative entro otto settimane dalla partenza; ulteriori limitazioni durante l'esecuzione di trasporti di cabotaggio; norme specifiche sul distacco dei conducenti”.
Il Governo rumeno aggiunge che oltre al suo ricorso, sosterrà anche quelli eventualmente presentati da altri Stati membri che mostreranno interessi simili. Gli altri Governi che finora si sono esplicitamente opposti ai due Regolamenti e alla Direttiva del Primo Pacchetto Mobilità sono Bulgaria, Cipro, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta e Polonia. Quindi probabilmente nelle prossime settimane la Corte di Giustizia Europea riceverà altri ricorsi.
Il videocast K44 Risponde ha trattato il Primo Pacchetto Mobilità in diversi episodi, che vi riproponiamo di seguito: