A pochi giorni dalla scadenza del periodo transitorio per l’uscita dalla Gran Bretagna dall’Unione Europea (il 31 dicembre 2020) si complica la situazione dell’autotrasporto su entrambe le coste della Manica, a causa di due fattori concomitanti: il tradizionale picco di domanda di trasporto delle festività natalizie e la possibilità che in mancanza di accordi entrino in vigore i controlli e dazi previsti per le spedizioni extra-comunitarie, con la previsione di cede chilometriche ai porti e all’imbocco dell’Eurotunnel. Ciò spinge le industrie e gli importatori britannici ad accumulare scorte prima di gennaio.
Le colonne di veicoli pesanti stanno già apparendo e il 12 dicembre si è creata una coda di veicoli industriali lunga sedici chilometri nei pressi di Calais, causando ritardi fino a cinque ore nell’imbarco sui traghetti per Dover. Secondo la provincia francese di Hauts-de-France, nelle ultime tre settimane il traffico di veicoli industriali diretto a Calais è aumentato del 50%: invece della media di cinquemila al giorno se ne registrano novemila. Questi ritardi stanno già causando problemi di approvvigionamento in Gran Bretagna, dove le fabbriche automobilistiche di Honda e Jaguar hanno sospeso temporaneamente la produzione per la mancanza di componenti che arrivano dal continente.
E questo è solo il prologo di quello che potrebbe accadere dal 1° gennaio 2021, quando il Governo britannico ha previsto code nel Kent che potranno raggiungere i settemila veicoli pesanti, mentre le Autorità francesi prevedono code lunghe fino a 27 chilometri. Sul versante inglese si è svolta l’11 dicembre una prova dell’Operazione Brock dedicata a smaltire il traffico sull’autostrada M2 (quella che attraversa il Kent tra Dover e Londra) dividendo quello delle autovetture dai veicoli industriali.
La tendenza all’aumento del traffico merci attraverso la Manica è confermata anche dagli imbarchi di veicoli industriali sulle navette ferroviarie dell’Eurotunnel: a novembre Getlink ha registrato 145.729 passaggi, contro i 130.952 dello stesso mese dello scorso anno, pari a un aumento dell’11%, a fronte di un calo del 10% rilevato nei primi undici mesi. La società che gestisce il tunnel afferma chiaramente che “questa grande prestazione è causata dall’accumulo delle scorte causata dagli effetti della Brexit dopo il 31 gennaio 2020”.
Per affrontare l’emergenza, la Commissione Europea sta preparando Regolamenti per i trasporti, che prevedono per l’autotrasporto merci agevolazioni nel traffico con la Gran Bretagna. Ma entreranno in vigore solo se ci sarà reciprocità nei provvedimenti da parte del Governo britannico.