La rilevazione trimestrale svolta da Upply, Transport Intelligence e Iru sull’andamento delle tariffe dell’autotrasporto europeo mostra una situazione mista nell’ultimo trimestre del 2023: restano stabili i noli relativi ai contratti, mentre calano quelli dei viaggi spot. I primi hanno registrato una lieve contrazione dello 0,9%, mentre i secondi sono scesi di ben il 14,8%. In Germania, l’indice dei trasporti nazionali è cresciuto dell’8,3% a causa dell’aumento dei pedaggi stradali.
Secondo l’Iru, tale aumento costa 6.700 euro l’anno per veicolo. Anche l'Austria ha aumentato i pedaggi, con un costo annuo stimato di 730 euro per veicolo. Nonostante si preveda che la debole domanda di autotrasporto mantenga le tariffe su livelli moderati nel 2024, l'introduzione di nuovi pedaggi eserciterà una pressione al rialzo sulle tariffe nella prima metà dell'anno, sostenendo le tariffe contrattuali e limitando ulteriori cali nella crescita di quelle spot.
La ricerca sottolinea che negli ultimi tre anni i costi dell’autotrasporto sono aumentati in modo rilevante: salari +28,2%, manutenzione e riparazione +20,4%, pneumatici +21,6%, ricambi +13,5% e assicurazioni +8,7%. Vincent Erard, direttore per la Strategia e lo Sviluppo dell'Iru, e Michael Clover, responsabile dello Sviluppo Commerciale di Ti, sottolineano la necessità di supporto finanziario per la transizione verde, l'espansione dell'infrastruttura di ricarica e rifornimento e la digitalizzazione del settore dei trasporti per affrontare le sfide operative, finanziarie ed ambientali, prevedendo inoltre una crescente domanda di autisti nei prossimi anni.