Upply ha pubblicato il 13 dicembre 2024 un rapporto dell’autotrasporto europeo relativo all’anno che sta terminando, fornendo un quadro delle tendenze e delle criticità. La domanda di servizi di trasporto su strada ha subito un netto rallentamento nel 2024, con una riduzione significativa dei volumi di merci movimentate. Questo fenomeno ha determinato una flessione dei prezzi medi per chilometro, che in alcune aree è sceso di oltre il 5% rispetto all'anno precedente. A fronte di questa situazione, molti vettori hanno visto ridursi i loro margini di profitto, aggravati dall’aumento dei costi operativi.
Tra le principali voci di spesa figura il carburante, che continua a rappresentare circa il 30% dei costi totali. I costi del personale, che rappresentano la principale voce insieme al carburante, sono cresciuti considerevolmente negli ultimi due anni. L'alta inflazione del 2022 e 2023 ha inciso sulle richieste salariali, mentre il settore fatica ad attrarre personale, in particolare per le posizioni di guida.
In Germania, nel settore del trasporto su strada, il salario minimo per i conducenti di veicoli industriali è aumentato del 3,42% il 1° gennaio 2024, raggiungendo i 12,41 euro all'ora. Un ulteriore incremento del 3,3% è previsto per il 1° gennaio 2025, portando l'importo a 12,82 euro/ora. Questi aumenti riguardano solo il salario minimo, ma influenzeranno inevitabilmente le retribuzioni negoziate nei settori professionali e nelle aziende.
In Polonia, secondo un'indagine dell'Istituto Polacco del Trasporto Stradale, la retribuzione base media dei conducenti di camion professionisti nel 2023 era di circa 1.189 euro (circa il doppio del salario minimo in Polonia), con un aumento di quasi il 17% rispetto al 2022. In Francia, secondo l'ultima valutazione 2024 del Cnr sui costi del trasporto su strada, i costi del personale di guida mostrano una crescita del 7,5%.
Anche altre voci di costo sono in aumento. Sempre in Francia, secondo il Cnr, l'evoluzione dei costi del trasporto merci su strada, escluso il carburante, registra un aumento medio annuo del 5,5%. Oltre ai costi del personale di guida, gli aumenti riguardano i costi strutturali (+5%), i costi di mantenimento delle attrezzature (+3,5%) e l'incremento delle tariffe autostradali (+3%). La combinazione di questi fattori ha spinto molte aziende a rivedere i propri modelli operativi, cercando di migliorare le rotte e ridurre i tempi di inattività dei mezzi.
La crisi del settore non si limita ai margini di profitto: il 2024 ha visto un aumento significativo delle chiusure di imprese di autotrasporto in tutta Europa. In Francia, secondo i dati di Altarès, si sono registrate 1.339 insolvenze di aziende di trasporto merci, con un aumento del 37,8% rispetto all’anno precedente. Di queste, 939 hanno portato a liquidazioni giudiziarie. Le piccole imprese con meno di dieci dipendenti sono risultate le più colpite.
Un quadro analogo emerge in altri Paesi dell’Europa occidentale. In Belgio, secondo i dati di Statbel citati da Allianz Trade, il numero di fallimenti nel settore dei trasporti è aumentato di oltre il 50% dall’inizio dell’anno. In Germania, il tasso di insolvenze tra le imprese di trasporto e logistica è circa il doppio della media generale delle imprese. Nel Regno Unito, la Road Haulage Association ha segnalato la fragilità del settore, con quasi 500 vettori costretti a chiudere nel 2023 e una previsione di un aumento del 10% delle chiusure nel 2024. L’associazione ha lanciato un appello urgente al governo.
Un elemento di particolare rilievo nel 2024 è il coinvolgimento crescente delle flotte dell’Europa orientale, in particolare quella polacca, che si è affermata come la più grande in Europa. Le aziende di trasporto su strada in Polonia rivestono un ruolo cruciale nell’economia nazionale, rappresentando il 7% del Pil e il 6,5% dell’occupazione. Tuttavia, la situazione economica in Europa, e in particolare in Germania, ha portato a un calo della produzione e conseguentemente della domanda di trasporto. Di fronte, come altrove in Europa, a un contemporaneo aumento dei costi, le aziende polacche stanno affrontando una crescente pressione finanziaria, con un livello di indebitamento sempre più critico.
In questo contesto difficile, la digitalizzazione emerge come una delle chiavi per affrontare le sfide. L’adozione di sistemi di gestione avanzata delle flotte permette di monitorare in tempo reale le prestazioni dei veicoli, migliorare i percorsi e ridurre i consumi di carburante. Secondo Upply, alcuni operatori hanno riportato risparmi operativi fino al 15% grazie all'uso di software predittivi e soluzioni basate sull’intelligenza artificiale.
Parallelamente, l’attenzione verso la sostenibilità sta rivoluzionando il settore. I camion elettrici, sebbene ancora rappresentino una minoranza, stanno guadagnando terreno grazie agli incentivi governativi e alla crescente pressione normativa per ridurre le emissioni di CO2. La Francia, ad esempio, ha lanciato un programma nazionale che prevede finanziamenti fino al 40% del costo di acquisto per veicoli a basse emissioni, un incentivo che ha spinto molte aziende a investire in flotte ecologiche.
Anche il concetto di logistica verde sta prendendo piede, con sempre più clienti che richiedono soluzioni di trasporto sostenibili. Le aziende che riescono a integrare pratiche ecocompatibili nei loro modelli operativi non solo migliorano la loro reputazione, ma possono anche accedere a segmenti di mercato ad alta redditività.
Guardando al futuro, le aziende di trasporto devono affrontare una serie di sfide strutturali. La carenza di autisti, ad esempio, è destinata a peggiorare nei prossimi anni, richiedendo un maggiore impegno nella formazione e nell’attrazione di nuovi talenti. Al contempo, la crescente regolamentazione ambientale imporrà ulteriori investimenti in tecnologie pulite. Tuttavia, la transizione richiede significativi investimenti iniziali e una pianificazione accurata.