A partire dal 2025, il contributo per conseguire le patenti superiori per l’autotrasporto, l'incentivo istituito per facilitare l'accesso alla professione di autotrasportatore e autista di camion, sarà accessibile anche ai cittadini stranieri residenti in Italia. Questa modifica, introdotta grazie a una sentenza del Tribunale di Torino e a un accordo tra il ministero dei Trasporti e l'Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione, porta un cambiamento significativo nei criteri di accesso al beneficio, che fino ad ora era riservato esclusivamente ai cittadini italiani ed europei.
Il contributo è stato introdotto con il Decreto Legge del 10 settembre 2021, numero 121, poi convertito con modifiche nella Legge 156/2021. L'obiettivo è sostenere la formazione di nuovi autotrasportatori e autisti di mezzi pesanti, contribuendo ai costi necessari per ottenere la patente e le abilitazioni professionali richieste per la guida di camion e altri veicoli industriali.
L’esclusione dei cittadini non comunitari è stata contestata dall'Asgi, che ha presentato ricorso legale contro il ministero dei Trasporti presso il Tribunale di Torino, sostenendo che il requisito di nazionalità costituisse una discriminazione ingiustificata. Il 20 marzo 2024, il Tribunale ha emesso una sentenza dichiarando illegittima questa limitazione, ordinando la sua rimozione nei bandi futuri.
In seguito alla sentenza, il ministero dei Trasporti ha deciso di rispettare la decisione del Tribunale, sebbene abbia presentato appello. Nel frattempo, è stato raggiunto un accordo con l'Asgi per modificare i criteri di accesso ai futuri bandi del contributo patente, eliminando il vincolo di nazionalità. Di conseguenza, i prossimi bandi permetteranno anche ai cittadini stranieri, non europei, regolarmente residenti in Italia di accedere al contributo, a parità di condizioni con i cittadini italiani ed europei.
L'accordo stabilisce che, nei bandi successivi al 2024, tutti i richiedenti potranno accedere al contributo se in possesso di un regolare permesso di soggiorno e degli altri requisiti stabiliti dal ministero. Tuttavia, resta la possibilità di una revisione di tale decisione nel caso in cui l'appello del ministero conduca a un cambiamento della sentenza. Il prossimo bando è previsto per l'inizio del 2025.