L’epidemia di Covid-19 che sta colpendo l’Italia ha ripercussioni anche sull’autotrasporto rumeno, che opera molto nel trasporto su strada internazionale da e per il nostro Paese. Lo afferma l’associazione degli autotrasportatori rumeni Untrr, precisando che l’attività dei camion rumeni nel trasporto internazionale è diminuita del 15%. Secondo l'associazione questo è un valore medio, perché alcune imprese hanno subito una riduzione fino al 30%, mentre altre continuano a operare come prima.
L’epidemia colpisce soprattutto il trasporto diretto tra Italia e Romania, mentre quello dall’Italia verso gli altri Paesi comunitari svolto dai vettori rumeni ne risente in misura minore, a causa soprattutto della minore domanda proveniente dalle imprese italiane. “Il trasporto internazionale di merci tra Italia e Romania è in pericolo a causa dell'isolamento imposto ai conducenti che rientrano dall'Italia”, spiega l’associazione. “Queste operazioni devono includere il costo della mancata fruibilità del conducente per quattordici giorni e l’Untrr invita le autorità rumene a revocare questa decisione e a monitorare questi conducenti, senza però isolarli”.
L’associazione chiede al Governo rumeno misure economiche e fiscali per compensare le perdite delle società di autotrasporto internazionale causate dalla quarantena degli autisti e dall’annullamento delle commesse. L’Untrr chiede anche d'intraprendere un’azione vetro la Commissione Europea e il Governo italiano per attivare una deroga temporanea alle norme sul riposo settimanale degli autisti, permettendo di svolgerlo in cabina, dove sarebbero più isolati.
L’Italia è il secondo partner commerciale della Romania, dopo la Germania, e il dieci percento delle esportazioni rumene prende la strada per l’ Italia. Tra i due Paesi viaggiano ogni anno oltre due milioni di tonnellate di merci in import-export, movimentate annualmente da 120mila viaggi su strada.