Un rapporto elaborato da Upply a novembre 2022 sottolinea la difficile situazione che stanno vivendo le imprese di autotrasporto europee che hanno puntato sul gas naturale liquefatto come alternativa al gasolio. Questo allarme si basa su rilevazioni e dichiarazioni apparse nei principali Paesi dell’Unione. In Francia l'ente pubblico Cnr rileva che l’aumento dei costi su base annuale degli autotrasportatori che usano il gas è stato a ottobre 2022 del 47,9% nelle lunghe distanze e del 47% nella distribuzione regionale, a fronte di un aumento per il gasolio rispettivamente del 17,2% e del 16,8%. In Francia, tra settembre 2021 e settembre 2022 il prezzo del Gnl è aumentato del 147,2%, contro il 46,3% del gasolio.
Il Germania l’allarme sul gas lo ha lanciato l’associazione del trasporto e logistica Bgl, che ha ammonito sul rischio d’insolvenza per le imprese di autotrasporto che hanno sostituito una parte della flotta con veicoli a Gnl. L’associazione stima che da settembre ogni camion a gas naturale liquefatto può pagare un costo supplementare fino a 9360 euro al mese, considerando una percorrenza mensile di 13mila chilometri. Anche in Polonia si sta muovendo un’associazione di trasportatori, la Transport Logistyka Polska, che chiede un intervento del Governo, pena la perdita di competitività degli operatori polacchi in ambito internazionale.
Gli autotrasportatori europei sono stretti tra la richiesta di alcuni importanti committenti di ridurre le emissioni di CO2, che per molti è il motivo principale per cui hanno acquistato veicoli a gas naturale, e il costo del carburante che rende antieconomico farli lavorare. Chi può, sta tenendo fermi i camion a Gnl o comunque li usa dove sono veramente indispensabili, per esempio in alcune zone europee a traffico limitato.
Ma non si può lasciare ferma una parte della flotta a lungo, perché un camion sul piazzale è comunque un costo. Alcune imprese stanno spostando i nuovi ordini dal gas all’elettrico, ma in questo caso i costi di acquisto salgono in modo rilevante, senza la certezza che l’elettricità costi meno. Senza un indirizzo politico, quindi è l’intera transizione energetica dell’autotrasporto a entrare in crisi.