I problemi maggiori riguardano i fornitori dell'Ilva, tra cui molti autotrasportatori, che vantano crediti precedenti al 21 gennaio 2015, data in cui il gruppo è passato in amministrazione straordinaria. Essi dovranno attivare una specifica procedura di accertamento del credito prevista dalla norma sui fallimenti. La stessa Ilva ha pubblicato sul sito web dedicato all'amministrazione straordinaria la documentazione che spiega come procedere.
Intanto, l'associazione degli autotrasportatori Trasportounito afferma che gli impegni assunti due mesi fa con le imprese "rimangono lettera morta". In pratica, l'associazione afferma che i crediti anteriori al 21 gennaio "saranno liquidati, non oltre un terzo, fino al 30 giugno prossimo. Decorsa quella data, sarà nuovamente massima incertezza sui tempi necessari per l'erogazione dei successivi acconti".
Inoltre, Trasportounito spiega che "la dotazione finanziaria di 35 milioni di euro del Fondo di Garanzia per le PMI che avrebbe dovuto sostenere le imprese creditrici prossime al baratro al termine del fermo dei servizi, è rimasta solo sulla carta". L'associazione spiega che numerosi autotrasportatori hanno protestato perché "i propri istituti di credito si dichiarano non al corrente della misura in questione".
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