L’indagine della Procura di Prato è iniziata con l’incendio doloso di un camion avvenuto nel 2017 nel Macrolotto di Prato. Un’inchiesta che poi ha assunto una dimensione internazionale, con la collaborazione di Eurojust, perché i magistrati italiani ritengono che l’incendio di Prato sia collegato ad altri eventi simili avvenuti in Italia, in Gran Bretagna e nei Paesi Bassi. E il caso ha voluto che lo stesso autista olandese, Jos Lambregts, sia rimasto vittima prima di un rogo in Italia e poi, nel 2020, di un altro avvenuto a Doesburg, nei Paesi Bassi, nell’agosto del 2020. E nel secondo caso il camionista è rimasto in coma per otto settimane e poi ha dovuto affrontare una riabilitazione di quasi un anno.
Il primo incendio della serie è avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 novembre 2017 in un parcheggio di Viale XVI Aprile di Prato. Un camion che aveva caricato abiti è stato colpito da alcune bombe molotov lanciate da uomini mascherati. Lo testimoniò l’autista pakistano, che dormiva in cabina e che fortunatamente riuscì a uscire indenne. Quell'attentato causò un danno di 300mila euro.
In un primo momento, gli inquirenti ritennero che fosse un atto isolato.
Ma il 14 dicembre dello stesso anno vennero bruciati a Suzzara, in provincia di Mantova, due rimorchi dell’azienda di autotrasporto Manjeet Singh e nel gennaio del 2018 un autoarticolato della stessa società, anch’esso a Suzzara. Il 14 ottobre un altro incendio doloso, questa volta a Luzzara, in provincia di Reggio Emilia, mentre gli inquirenti registrarono un incendio sospetto anche il Gran Bretagna.
Sempre nell’ottobre del 2019 bruciò in via Arcangelo Ghisleri il camion dove Lambregts e un suo collega stavano dormendo. In quel caso, gli autisti furono fortunati e si salvarono, ma lo stesso Lambregts non uscì indenne dall'incendio di agosto 2020 nel suo Paese. Un filo comune unisce questi eventi: hanno colpito veicoli che trasportavano indumenti prodotti a Prato. Gli inquirenti italiani hanno quindi unito questi tasselli, coinvolgendo i colleghi olandesi che stavano indagando sulle fiamme di Doesburg, che nel frattempo avevano arrestato quattro persone per incendio doloso (il mandante, un intermediario e i due esecutori).
Il quadro che emerge dall’inchiesta è di una guerra tra due bande pakistane e indiane per controllare il trasporto internazionale dei prodotti che escono dai capannoni cinesi di Prato. In questa guerra sono vittime anche imprese di autotrasporto che svolgevano in modo onesto questo lavoro e che risultavano più competitive in termini di qualità del servizio e di tariffe, come quella di Lambregts. Ora gli inquirenti italiani intendono usare gli arresti olandesi per approfondire l’inchiesta anche nel nostro Paese.