Il 9 ottobre 2024, l'International Road Transport Union ha presentato una richiesta ufficiale alla Commissione Europea, specificamente al dipartimento DG Move, per ottenere un "periodo di grazia" di sei mesi sull'obbligo di retro-equipaggiamento dei cronotachigrafi smart di seconda generazione. Ciò significa che per tale periodo non sono irrogate sanzioni. L'Iru sottolinea una serie di difficoltà operative e materiali che impediscono il rispetto delle scadenze attuali, che riguardano milioni di veicoli commerciali in tutta l'Unione Europea.
L'obbligo, secondo il regolamento UE, prevede che tutti i veicoli industriali immatricolati nei Paesi membri e impiegati per il trasporto internazionale siano dotati di cronotachigrafi intelligenti di seconda generazione entro il 31 dicembre 2024, se attualmente montano un cronotachigrafo analogico o digitale non smart, ed entro il 18 agosto 2025 per quelli già dotati di cronotachigrafo intelligente di prima generazione.
L'Iru ha segnalato che la disponibilità dei dispositivi e i ritardi accumulati nel processo di approvazione tecnica impediscono il rispetto delle scadenze da parte degli autotrasportatori. Secondo uno studio di mercato condotto dall’unione, tra il 55% e il 65% dei 3-3,5 milioni di veicoli che dovrebbero essere aggiornati entro il 31 dicembre 2024 non riusciranno a farlo in tempo. Questo a causa di diversi fattori, tra cui la disponibilità limitata dei dispositivi, dovuta a ritardi nella produzione e approvazione dei cronotachigrafi di seconda generazione, e il numero ridotto di officine autorizzate per l'installazione.
L'Iru ha inoltre segnalato diversi casi di malfunzionamento dei nuovi dispositivi, che hanno richiesto ulteriori interventi di manutenzione, prolungando il tempo in cui i veicoli restano fermi in officina. Ciò ha alimentato la sfiducia degli operatori nei confronti di questi nuovi apparecchi, compromettendo ulteriormente la pianificazione del processo di retro-equipaggiamento. La complessità tecnologica legata a un periodo di test limitato ha aggravato ulteriormente i problemi riscontrati.
Radu Dinescu, presidente dell'Iru, ha espresso forte preoccupazione durante una riunione del 15 ottobre 2024, criticando i tempi troppo brevi per l'implementazione del Primo Pacchetto Mobilità, che ha creato una situazione senza precedenti nell'UE. Egli ha anche sottolineato come il Regolamento abbia imposto il retro-equipaggiamento di tutti i veicoli impiegati nei trasporti intracomunitari, una misura ritenuta difficile da applicare in modo equo e realistico.
L'Iru chiede pertanto alla Commissione Europea di proporre agli stati membri, nell'ambito del Comitato CE per il trasporto su strada, una proroga di sei mesi per ciascuna delle scadenze legali previste: il 31 dicembre 2024 e il 18 agosto 2025. Questa estensione permetterebbe agli operatori di trasporto di avere il tempo necessario per adeguare i propri veicoli, garantendo al contempo una maggiore sicurezza e un'implementazione efficace della normativa.