L’unione mondiale della associazioni dell’autotrasporto Iru torna a chiedere alla Commissione Europea di prendere provvedimenti concreti contro i provvedimenti austriaci che impediscono o limitano il transito dei veicoli industriali attraverso l’asse del Brennero. Lo fa con una lettera inviata il primo dicembre alla presidente della Commissione Europa, Ursula von der Leyen, e firmata da tredici associazioni europee dell’autotrasporto e della logistica. Il testo riferisce anche delle conseguenze negative sulla circolazione dei provvedimenti austriaci, come la chiusura per 24 ore della circolazione in entrambe le direzioni, con decine di chilometri di coda in Baviera, causata da un incidente e la congestione, che provoca anch'essa lunghe file di camion, per la progressiva riduzione delle finestre temporali per l’accesso al Tirolo.
“Ciò causa un inquinamento irragionevole per i residenti e l'ambiente sul lato tedesco della valle dell'Inn. Inoltre, i camionisti coinvolti devono aspettare in condizioni precarie, senza accesso ai servizi igienici, il che sfida ancora una volta una professione essenziale che si confronta con una drammatica carenza di forza lavoro”, scrivono le associazioni. Sul trasferimento dalla strada alla rotaia come soluzione al problema, l’Iru la ritiene un’ipotesi poco praticabile perché per caricare sui treni i 2,31 milioni di camion che passano ogni anno lungo il Brennero (dato del 2020) ci vogliono 428 convogli al giorno, a fronte dei trenta attuali.
“La ferrovia non fornirà una capacità sufficiente per trasferire il trasporto merci su strada nel prossimo futuro, poiché il completamento del tunnel del Brennero non è previsto fino al 2032 al più presto e il completamento delle vie di accesso sul lato tedesco e italiano richiederà probabilmente decenni”, precisano i firmatari della lettera, che chiedono alla Commissione Europea di “intervenire per porre fine a questa insopportabile situazione economica e sociale e di fornire subito delle soluzioni che permettano la continuità del trasporto merci su strada attraverso il Tirolo”.
La lettera è firmata da Anita (Italia), Cesmad Bohemia (Repubblica Ceca), BGL (Germania), Fntr (Francia), ITD (Danimarca), LVH Sudtirol (Italia), Mkfe (Ungheria), NLA (Danimarca, Norvegia e Svezia), TLN (Paesi Bassi), Untrr (Romania) e Zmpd (Polonia).