Dopo la richiesta di tredici Paesi comunitari alla Commissione Europea d'intervenire per sospendere l'applicazione del salario minimo agli stranieri nell'autotrasporto, si muove anche l'Iru, che il 28 gennaio 2015 ha rivolto un appello direttamente al Governo tedesco per attuare una moratoria, in attesa di rilevare con precisione i problemi che sono sorti dall'introduzione del provvedimento, avvenuta il 1° gennaio 2015. L'unione del trasporto chiede anche alla Commissione Europea e agli Stati membri di sostenere tale moratoria e di fornire aiuto legale alle imprese di autotrasporto.
"Non è accettabile che le Autorità tedesche possano applicare sanzioni fino a 500mila euro per la violazione della legge sul salario minimo, anche perché gli operatori non hanno ancora chiarezza normativa e informazioni pratiche", spiega il delegato all'Unione Europea dell'Iru, Michael Nielsen. L'unione precisa che finora né l'Unione, né gli Stati membri hanno ricevuto chiare informazioni su questa legge e neppure sugli obblighi imposti alle imprese.
"Poche informazioni sono disponibili in lingue diverse dalla tedesca, con lacune nei dettagli", scrive l'Iru in una nota. "La procedura di registrazione è poco efficiente, essendoci solo un numero di fax per tutte le aziende europee che devono registrarsi. Poi ci sono numerose domande ancora senza risposta, come il calcolo del salario minimo per le imprese con sede fuori dalla Germania".
L'Iru discuterà la questione in una riunione straordinaria dell' International Transport Forum Group, fissata per il 5 e 6 febbraio 2015 a Parigi, chiedendo un sostegno anche ai membri dell'ITF. Intanto, l'Unione Europea ha avviato una prima indagine sulla nuova legge tedesca tramite il procedimento EU Pilot. Le Autorità tedesche devono fornire una risposta entro il 21 febbraio.
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