Il terremoto dell'Iru è iniziato alla vigilia dell'assemblea nazionale dell'associazione, che si è svolta a Ginevra l'8 aprile 2016, quando un dirigente esautorato a gennaio, Marek Retelski, ha presentato un esposto alla magistratura svizzera contro il segretario generale, Umberto de Pretto, e il direttore operativo, Boris Blanche per avere nascosto 530 milioni di franchi alle associazioni aderenti all'Iru tramite un meccanismo connesso ai carnet Tir. La notizia è stata anticipata il 7 aprile dal quotidiano svizzero Le Temps e ha messo in allarme diverse associazioni dell'autotrasporto aderenti.
In una nota diffusa il 15 aprile, l'Iru "respinge queste accuse senza fondamento in modo forte e categorico", annunciando a sua volta azioni legali. L'associazione afferma che le accuse sono già state discusse nell'assemblea dell'8 aprile e che la maggior parte dei membri continua a sostenere il segretario generale e il suo staff. Inoltre, l'Iru annuncia di voler avviare un audit eesterno e indipendente per chiarire il prima possibile la vicenda e di voler collaborare con la magistratura svizzera sull'indagine.
Retelski sostiene che la sottrazione dei fondi sarebbe avvenuta nell'ambito della vendita dei carnet Tir svolta dall'Iru alle associazioni aderenti, che a loro volta li girano alle imprese di autotrasporto internazionale che operano fuori dai confini dell'Unione Europea. Per svolgere questo servizio, le associazioni pagano una specifica assicurazione per garantire il valore delle merci che viaggiano in regime Tir.
Secondo un rapporto di Deloitte, l'Iru emetterebbe garanzie finanziarie per 224 milioni di franchi l'anno e Retelski accusa l'Iru di avere accumulato un miliardo di franchi negli ultimi vent'anni nella gestione dei carnet Tir. L'ex dirigente afferma che l'Iru avrebbe contrattato con la società assicuratrice, il Lloyds, un sistema di retro-commissioni pari al 40% del valore dei premi versati dalle associazioni aderenti, senza però informarle. Questa somma sarebbe stata versata nelle casse della società Westyard, che ha sede all'Isola di Man e che è stata posta in liquidazione nel settembre 2014.
Retelski ammette che tale pratica di gestione opaca dei fondi è anteriore alla nomina alla segretria di Umberto De Pretto, ma accusa quest'ultimo di non avere preso in considerazione le sue segnalazioni quando era stato nominato responsabile proprio del dipartimento Tir dell'Iru. Inoltre, Retelski accusa il direttore operativo Boris Blanche di avere nascosto una relazione di Deloitte che stima le riserve finanziarie dell'associazione in 842 milioni di franchi, 409 milioni in più di quelli necessari.
Marek Retelski è nato a Varsavia nel 1978, ma di nazionalità svizzera, e nel 2010 è stato nominato responsabile del Dipartimento Tir dell'Iru, dove lavorava dal 2001. Nel giugno del 2015 è stato nominato segretario generale aggiunto dallo stesso de Pretto, ma solo sei mesi dopo, nel gennaio di quest'anno, è stato allontanato dall'associazione. Lui afferma di essere stato licenziato dopo avere inviato una mail proprio su questa questione ad alcune associazioni aderenti.
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