Le limitazioni e i divieti imposti da anni in modo unilaterale dall’Austria ai veicoli industriali che viaggiano lungo l’asse del Brennero sono entrati nel Consiglio dei ministri dei Trasporti europei, che si è svolto il primo giugno 2023 nel Lussemburgo. Nella riunione, il ministro dei Trasporti italiano, Matteo Salvini, ha chiesto formalmente l’intervento del Consiglio Europeo e della Commissione UE contro i provvedimenti austriaci.
In una nota diffusa il giorno stesso, il ministero dei Trasporti afferma che “con l’Italia, si sono schierati dapprima la Germania e poi altre nazioni come Repubblica Ceca, Lituania, Romania, Olanda, Bulgaria”. Il ministero riporta anche le parole del ministro dei Trasporti tedesco Volker Wissing: “Abbiamo bisogno urgentemente di soluzioni, perché la situazione è drammatica con code di 50 chilometri in Baviera. È venuto il momento di fare qualcosa”.
Il ministro Salvini ha spiegato che “è una situazione insostenibile. I Trattati e la libera circolazione devono valere per tutti. Tutti abbiamo a cuore l’ambiente ma il corridoio del Brennero non è solo dell’Austria, della Germania o dell’Italia ma appartiene a tutta Europa”.
Una prima risposta è giunta dalla commissaria ai Trasporti dell’UE, Adina Valean, che ha invitato i Paesi a uno sforzo per trovare una mediazione rivolgendosi in particolare all’Austria. Sulla questione è intervenuta anche la diretta interessata, ossia la ministra austriaca dei Trasporti, Leonore Gewessler. La stampa locale riferisce che la ministra ha annunciato nuovi colloqui con l’omologo tedesco Volker Wissing, aggiungendo che la condizione deve essere la volontà italiana di tornare al negoziato.
Non solo. Gewessler ha aggiunto che un Tavolo fra i tre Paesi è soggetto a un “chiarimento” sulle questioni tecniche e alla dimostrazione da parte dei due Paesi confinanti di stare lavorando a soluzioni sul transito lungo l’asse del Brennero. Più drastico è stato l’intervento del governatore del Tirolo, la regione austriaca interessata dall'attraversamento, Anton Mattle, che ha confermato il mantenimento degli attuali provvedimenti.
gli appartiene al Partito Popolare (ÖVP), di orientamento conservatore e che nel Parlamento Europeo fa parte del gruppo dei Popolari (Epp), cui partecipa anche Forza Italia, mentre la ministra Gewessler è dei Die Grünen (Verdi), che sono nell’omonimo gruppo europeo. Quello dei tirolesi favorevoli ai limiti e ai divieti è un blocco politico ampio, che comprende anche l’assessore ai Trasporti René Zumtobel del partito SPÖ (socialdemocratici). Una situazione che mostra come la questione si complicata anche dalla trasversalità politica dei protagonisti.
Nella stessa Germania e perfino in Italia la situazione è articolata, perché le regioni di confine con l’Austria hanno un atteggiamento più flessibile dei Governi nazionali. Lo scorso aprile, il governatore della Baviera Markus Söder – del partito conservatore Csu – e il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Arno Kompatscher, della Svp, s’incontrarono con a Kufstein – al confine tra Germania e Austria – con Mattle per parlare del Brennero, appoggiando la soluzione degli slot, ossia il progetto di obbligo di prenotazione per l’ingresso nell’asse autostradale (che in Italia comprende l’A22) per i veicoli industriali nei momenti di maggior traffico.
È una soluzione che in Italia ha però trovato l’opposizione delle associazioni degli autotrasportatori italiane e tedesche e che comunque richiede l’adozione di un trattato trilaterale che deve essere firmato dai Governi austriaco, tedesco e italiano. E allo stato attuale, è difficile che Roma intenda aderire. Nelle sue dichiarazioni, Salvini afferma che prima del parlare del trattato l’Austria deve abolire le limitazioni al traffico.