La lunga e tormentata vicenda della Geotrans sembra non trovare pace, neppure dopo la confisca e la decisione di cederla a una cooperativa di ex dipendenti. Infatti, la cooperativa è stata costituita a febbraio 2020 ma in un anno non ha ricevuto gli asset confiscati, necessari per proseguire l’attività. Lo racconta un articolo di Laura Distefano pubblicato il 14 marzo 2021 dal giornale online LiveSicilia.
La vicenda è iniziata con la sentenza della Corte di Cassazione del 2019 che ha confermato la confisca della società di autotrasporto Geotrans per mafia. Per evitare la vendita, i dipendenti della società hanno costituito la Geotrans Coop e ottenuto dall’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati gli asset aziendali. Secondo il quotidiano siciliano, l'Agenzia non ha ancora ceduto i beni alla cooperativa per “controlli in corso”, senza chiarire di che tipo e perché. E senza questi asset, l’intero progetto potrebbe fallire.
I soci della cooperativa hanno scritto una lettera al presidente della Commissione Regionale Antimafia, Claudio Fava, spiegando che “La situazione di stallo sta creando notevoli difficoltà, poiché ci troviamo a dover sottoscrivere o rinnovare nuovi contratti di autotrasporto con i clienti, senza sapere quale sia il soggetto effettivamente deputato alla continuazione dell’attività”. Il ritardo, inoltre, potrebbe causare la perdita del finanziamento da parte della Cooperativa Finanza e Impresa (controllata dal ministero dello Sviluppo Economico). Il vicepresidente della Geotrans Coop, Salvo Formica, afferma che la cooperativa sta trattando un’importante commessa con un’azienda della distribuzione organizzata.