La pandemia ha attenuato il problema della carenza di autisti di veicoli industriali e autobus, che però sembra riesplodere in Europa durante il 2022. Lo mostra la più recente rilevazione dell’Iru, secondo cui se non ci saranno interventi incisivi questo problema potrebbe triplicare in soli quattro anni, superando la cifra dei due milioni di posti vacanti nel 2026. Nei soli primi nove mesi del 2022, la domanda di conducenti è aumentata del quaranta percento.
A fronte di un aumento della domanda, nei prossimi quattro anni il trenta percento degli autisti oggi in servizio andrà in pensione e il tasso di sostituzione dei giovani e da quattro a sette volte inferiore a tale cifra. In pratica, nel 2026 si rischia che il 60% dei posti non potrà essere coperto. Già oggi, solo il 6% degli autisti di camion è giovane.
Tra i nodi da sciogliere, l’Iru pone l'età minima per la qualificazione, che in cinque Paesi dell’UE è di 21 anni, e i costi elevati per conseguire patenti e Cqc. Per la guida dei veicoli industriali, l’Iru chiede un'età minima di 18 anni, con inizio della formazione a 17 anni, contributi per il conseguimento delle patenti superiori e aree di parcheggio sicure.