In genere associamo i mezzi della Croce Rossa alle ambulanze, ma l’ente di soccorso ha anche un parco di veicoli industriali pesanti, che usa per il trasporto di equipaggiamenti e beni di prima necessità nel caso di emergenze. All’inizio di febbraio 2020, la Croce Rossa Italiana ha ricevuto undici nuovi trattori stradali Volvo FH500, che sostituiscono automezzi analoghi ormai vetusti. Le nuove unità saranno distribuite sul territorio nazionale, nell’ambito di un più ampio programma di rinnovo del parco che conta sessanta nuove unità. Tra i nuovi mezzi ci sono furgoni a trazione integrale per le unità cinofile, che comprendono anche un impianto dedicato alla cura e alla pulizia dei cani, e un furgone per il soccorso acquatico con vano doccia per gli operatori e uno spazio per un gommone e i relativi motori fuoribordo.
I trattori stradali ricevuti in questi giorni servono la logistica dell’emergenza in modo flessibile, perché possono trainare diversi tipi di semirimorchio, con massa fino a 30 tonnellate, anche su lunghe distanze e in modo veloce, grazie alla potenza di 500 CV. La cabina può ospitare tre persone e dispone di due lettini. I trattori sono equipaggiati con un completo pacchetto di sicurezza, come il controllo della corsia e l’anticollisione.
“È un investimento importante nel campo dell'innovazione e della sicurezza, per migliorare ancora la capacità di risposta della Croce Rossa in caso di maxi-emergenze nazionali e internazionali”, ha dichiarato Flavio Ronzi, segretario generale della Croce Rossa Italiana. “Mezzi simili ci hanno permesso, ad esempio, di portare aiuti in Albania dopo il terremoto in tempi molto rapidi. Da tempo stiamo lavorando sul rafforzamento della rete di emergenza sul territorio: in quest’ottica potenziare i centri Croce Rossa con veicoli del genere, significa mettere a disposizione dell'intero sistema nazionale di Protezione Civile, di cui facciamo parte, nuove risorse che possono fare la differenza per portare aiuto alle persone colpite”.