Il 17 marzo avrebbe dovuto terminare l’obbligo imposto dalla Germania del certificato di negatività alla Covid-19 per chi entra nel Paese dalla regione austriaca del Tirolo (e quindi per i veicoli industriali che viaggiano lungo l’asse del Brennero) e dalla Repubblica Ceca. Poco prima della scadenza, però, il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer, ha dichiarato alla stampa che l’obbligo proseguirà per altre due settimane, quindi sino alla fine di marzo.
Intanto, l’unione europea delle associazioni dell’autotrasporto Uetr ha scritto alla Commissione Europea per chiedere di eliminare le restrizioni alla circolazione dei veicoli industriali all’interno dell’Unione, comprese quelle imposte dalla Germania. Dal 25 gennaio La Uetr ricorda che fin dall’inizio della pandemia Bruxelles ha istituito i Corridoi verdi, dedicati proprio alla libera circolazione del flusso delle merci. “Vediamo le misure nazionali in completo disprezzo dei principi sensati delle Corsie Verdi, e delle raccomandazioni adottate dal Consiglio dell'UE, con la mancanza di una valutazione del rischio incentrata sul trasportatore, mancanza di coordinamento in termini di conseguenze e di approccio di follow-up”, scrive l’unione. Aggiunge che questi provvedimenti “stabiliscono un pericoloso precedente e possono risultare in un effetto domino di misure non coordinate, sproporzionate e unilaterali misure restrittive da parte di altri Stati membri dell'UE”.
Questo episodio del podcast K44 La voce del trasporto racconta come le imprese di autotrasporto e gli autisti hanno dovuto affrontare a gennaio l’introduzione improvvisa dell’obbligo del certificato o del tampone alla frontiera del Brennero tra Italia e Austria.