Secondo quanto riportato dai media russi, l'associazione nazionale russa del trasporto merci su strada (Gruzavtotrans) ha presentato un reclamo ufficiale al ministero dei Trasporti di Mosca , segnalando che le apparecchiature di guerra elettronica (EW), usate dall'esercito per proteggere le strutture strategiche del Paese, interferirebbero con i dispositivi di bordo per la riscossione del pedaggio autostradale e anche sul funzionamento del cronotachigrafo e sui sistemi di navigazione.
Gli strumenti in questione, come riportato dall’agenzia di stampa economica Rbc, creerebbero malfunzionamenti non solamente sui droni nemici in avvicinamento, ma che sui sistemi di riscossione dei pedaggi per il transito sulle autostrade, disabilitando inoltre i tachigrafi ed esponendo i trasportatori a pesanti sanzioni. Il presidente dell'associazione Gruzavtotrans, Vladimir Matyagin, ha dichiarato in una nota di avere sperimentato personalmente l'impatto della guerra elettronica sui dispositivi legati alla circolazione dei mezzi pesanti.
Egli riferisce che mentre si trovava alla guida in aree prossime ad un deposito petrolifero protetto, il navigatore segnalava il camion in sosta quando in realtà stava marciando alla velocità di 100 km/h. Inizialmente, il problema sembrava circoscritto alla sola area di Belgorod e altre regioni vicine al confine ucraino, mentre le lamentele provengono ora dai vettori di tutto il Paese.
"Siamo favorevoli alla protezione dei punti sensibili, ma i vettori ricevono multe irragionevoli, dobbiamo essere più leali con noi stessi", ha spiegato Matyagin, citando l'esempio di un vettore che ha ricevuto 65 multe da 5.000 rubli ciascuna in tre mesi, per un totale di oltre 300 mila rubli (circa 3.200 euro al cambio attuale). Nell'appello inviato al Ministero, viene infatti spiegato che i tachigrafi registrano la velocità di movimento, le modalità di lavoro e di riposo dei conducenti e che, dopo l’esposizione a strumenti di guerra elettronica, trasmettono dati errati o addirittura si bruciano completamente, obbligando le imprese a sostenere spese extra per la loro sostituzione.
Per questo motivo, Gruzavtotrans ha richiesto che le sanzioni vengano revocate fino alla fine del conflitto ed ha inoltre lamentato che l’utilizzo di EW influirebbe anche sul funzionamento del sistema Platon, introdotto nel 2015 per riscuotere i pedaggi autostradali dei mezzi pesanti ed i cui proventi sono destinati alla manutenzione della rete stradale federale.
In risposta all’appello, il ministero dei Trasporti ha dichiarato alla stampa che non ci sono informazioni sull'influenza delle apparecchiature di guerra elettronica sul funzionamento del sistema Platon e ha ricordato che esistono tre modi alternativi per calcolare l'importo della tariffa: utilizzando dispositivi di bordo, dispositivi di bordo di terzi o utilizzando carte di percorso. Nella nota, il ministero ha anche specificato che non è prevista nessuna sospensione per le sanzioni durante il periodo di guerra e che i trasportatori dovranno presentare regolare ricorso in caso di contravvenzioni ritenute ingiuste.
“Se il vettore ritiene che la multa sia stata emessa in modo irragionevole o scorretto, può essere presentato ricorso secondo le modalità stabilite dal capitolo 30 del Codice amministrativo e può contattare Rostransnadzor (ovvero il Servizio Federale per la vigilanza sui trasporti) con un reclamo ufficiale. Per ciascuna richiesta deve essere presentato un reclamo separato ed una denuncia può essere presentata in tribunale o ad un funzionario superiore”, ha chiarito il ministero.
Le associazioni dei trasportatori russi continueranno a tenere sotto controllo la situazione e, qualora le accuse si rivelassero fondate, l’impatto delle EW sui gli strumenti di bordo potrebbe oggi riguardare anche i mezzi pesanti in transito sul lato europeo del confine, aprendo nuovi scenari nel quadro della guerra ibrida.
Marco Martinelli