La mattina del 22 aprile 2021, i Carabinieri di Bergamo hanno eseguito tredici arresti con l’accusa, a vario titolo, di estorsione, usura, detenzione illegale di armi da fuoco, riciclaggio e auto-riciclaggio di denaro e bancarotta fraudolenta. L’inchiesta è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che ritiene gli arrestati legati a cosca della ‘Ndrangheta Arena, e ha avuto un precedente il 10 febbraio 2021 con altri quattro arresti. Gli inquirenti ritengono che l’organizzazione abbia attuato estorsioni nell’autotrasporto bergamasco e abbiano compiuto acquisizioni societarie, fallimenti fraudolenti, fornitura di prestiti a tasso usuraio e reimpiego di capitali illeciti.
Gli inquirenti hanno ricostruito uno specifico episodio di estorsione attuato nel trasporto. In questo caso, il titolare di un’impresa di autotrasporto (di cui non è fornito il nome) sarebbe andato, accompagnato da alcuni esponenti del clan Arena d’Isola di Capo Rizzuto, da un concorrente per imporgli con minacce di ridurre i propri clienti, col fine di attuare un racket in questo settore. Inoltre, il clan mafioso ha deciso di operare direttamente nell’autotrasporto acquisendo un’impresa bergamasca, usata per riciclare denaro e poi fatta fallire in modo fraudolento. Nell’ambito di questa inchiesta, gli inquirenti hanno inserito anche l’incendio che a febbraio 2014 a bruciato a Seriate diversi veicoli industriali. Secondo i Carabinieri, i mandanti dell’azione sarebbero i titolari di un’altra azienda di autotrasporto che volevano ostacolare l’attività del concorrente.