Si alzano ancora le barriere al trasporto tra Unione Europea e confederazione russa con il Regolamento numero 1728 emesso il 30 settembre 2022 dal Governo russo. Sono 150 pagine che in concreto riducono ulteriormente le tipologie di merci che possono entrare in territorio russo a bordo di veicoli industriali con targa di uno dei Paesi dell’Unione Europea (o della Gran Bretagna, Norvegia e Ucraina). Tale divieto è entrato in vigore il 10 ottobre e lo resterà almeno fino al 31 dicembre 2022. Rimangono deroghe solo per alcune tipologie di prima necessità, come i farmaci (esclusi anche dalle sanzioni comunitarie contro la Russia). A complicare il lavoro degli autotrasportatori comunitari c’è la completa chiusura al transito dei camion stabilita dal Governo Bielorusso ed entrata anch’essa in vigore il 10 ottobre.
L’italiana Riboni è una delle poche imprese comunitarie che svolge ancora trasporti per la Russia, poiché muove farmaci. “Il bando russo non ci coinvolge, mentre quello della Bielorussia sì, perché ora i nostri veicoli sono costretti ad allungare il percorso per entrare in Russia”, spiega a TrasportoEuropa Alberto Riboni. L’imprenditore precisa che “sono rimaste due vie per arrivare in Russia. La prima passa dalla Finlandia, con traghettamento da Rostock e Helsinki e poi con ingresso a San Pietroburgo. La seconda attraversa i Paesi baltici Lituania, Estonia e Lettonia”.