La tensione nel Kosovo tra la popolazione di etnia serba e il Governo di Pristina non solo sta crescendo, ma si è allargata anche al trasporto delle merci. A metà giugno 2023 sono apparsi sulle strade serbe che portano al confine col Kosovo blocchi stradali formati da cittadini e autotrasportatori serbi che impediscono il transito delle merci provenienti dal Kosovo, come reazione al divieto imposto in precedenza da Pristina all’ingresso di camion con targa serba.
Tale divieto è a sua volta la reazione all’arresto di tre agenti della Polizia di frontiera kosovari eseguito dalla Polizia serba. Dopo il primo blocco – rivolto soprattutto ai veicoli industriali con targa del Kosovo – attuato sulla strada tra Mitrovica e Raška ne è sorto un altro su quella che conduce al valico di Merdare, che è una delle più trafficate tra i due Paesi. Secondo alcune fonti, sarebbero fermati anche veicoli industriali con altre targhe.
La tensione in Kosovo è aumentata alla fine di maggio per le proteste dei cittadini di etnia serva contro l’elezione, ritenuta illegittima, di quattro sindaci di etnia albanese, ma già prima era scoppiata la “guerra delle targhe” contro l’imposizione di Pristina di applicare targhe kosovare anche ai veicoli dei cittadini di origine serba. Ne sono nati scontri che hanno coinvolto anche il contingente Kfor della Nato, ferendo pure alcuni militari italiani.