Alla fine di maggio 2024 le associazioni genovesi dell’autotrasporto hanno rilanciato la questione della congestione ai terminal container, che causa lunghe attese e quindi costi elevati per i veicoli industriali. Un problema che si sta aggravando per gli squilibri nel trasporto marittimo causati dalla crisi del Mar Rosso. Le sigle della strada hanno quindi annunciato che da 3 giugno 2024 avrebbero applicato un sovrapprezzo per i trasporti che fanno capo allo scalo ligure, ipotesi molto criticata da Fedespedi. Per trovare una soluzione condivisa, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale ha convocato una riunione nella sua sede di Palazzo San Giorgio.
Secondo quanto riferisce TrasportoUnito, “l’intera filiera portuale ha riconosciuto la gravità degli extra costi sostenuti dall’autotrasporto” e l’associazione degli autotrasportatori considera ciò “un passo avanti verso la condivisione di misure che consentano alla parte più debole, l’autotrasporto, di sopravvivere”. Ma non basta per risolvere il problema e quindi l’Autorità portuale ha preso l’impegno di convocare entro breve tempo tutte le categorie “per tracciare un percorso verso questo obiettivo”.
Intanto, le sette sigle dell’autotrasporto che hanno avviato la vertenza (Trasportounito, Aliai, Anita, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap, Lega Cooperative) hanno annunciato che le imprese hanno avviato la procedura per applicare il sovrapprezzo, spiegando che “l’alternativa a una misura che garantisca la sopravvivenza del settore sarebbe il fermo delle macchine e il rifiuto di effettuare i servizi di trasporto sottocosto favorendo l’irregolarità. In un’ottica in cui proprio la comunità portuale non può e non deve permettersi di generare il collasso del sistema imprenditoriale del trasporto su strada”.