La filiale francese della società di autotrasporto Hegelmann, colosso europeo con quartier generale in Germania, ha perso una causa al Tribunale del Lavoro di Chalon-sur-Saône, in Francia, intentata da nove conducenti e deve ora riconoscere loro gli stipendi arretrati. In sciopero dal 16 luglio 2024, i conducenti di mezzi pesanti - provenienti principalmente da Lituania, Ucraina e Romania - hanno chiesto il pagamento di tre mesi di stipendio e hanno denunciato di essere stati costretti a passare diversi mesi sul camion, privati di ogni forma di tutela e sostentamento.
Sono tutti dipendenti di Hegelmann Fleet, una filiale del gruppo Hegelmann la cui sede francese (Hegelmann Logistics France) si trova in Rue de la Caille, a Châtenoy-le-Royal, 130 km a nord di Lione. La vicenda è balzata agli onori della cronaca dopo che una militante del partito politico France Insoumise (Lfi), che transitava per caso di fronte alla sede dell’azienda, ha notato gli autisti in sciopero e ha deciso di fermarsi e ascoltare le ragioni della mobilitazione. La rete di attivisti e associazioni umanitarie si è immediatamente mobilitata per sostenerli, donando prodotti alimentari e creando una raccolta fondi di solidarietà online sul portale francese Leetchi.com.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindacato Cgt Orano, secondo cui gli autisti non hanno ricevuto lo stipendio da maggio, anche se le buste paga vengono regolarmente consegnate e ora sono a Chatenoy, in alloggi collettivi. In loro sono state avviate due procedure di emergenza, una con il Tribunale Industriale di Chalon Sur Saône e l'altra con il Tribunale Commerciale di Chalon Sur Saône, con l'intervento dei servizi del ministero del Lavoro.
Uno degli autisti, proveniente dalla Lituania, ha ricevuto il suo stipendio ha arretrato dopo un'udienza che si è svolta all'inizio di agosto 2024. Il 28 agosto, nonostante la richiesta di rinvio presentata da Hegelmann, è stata emessa una sentenza che ha imposto al datore di lavoro di pagare i tre mesi di stipendi arretrati anche agli altri otto conducenti del Gruppo. Secondo il quotidiano francese Le Journal de Saône-et-Loire, Hegelmann France avrebbe ora quindici giorni per presentare ricorso.
Prima dell’inizio della causa, alcuni attivisti hanno anche distribuito volantini nei pressi del Tribunale, per sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica. Vi si legge che “vogliamo che siano rispettati i diritti dei lavoratori affinché possano vivere con dignità". Finora Hegelmann non ha fornito nessuna dichiarazione su quanto accaduto ed il silenzio tenuto dall’azienda è stato definito assordante dall’avvocato degli autisti.
Non è la prima volta che il trasportatore si trova coinvolto in una controversia legata alle condizioni di lavoro del proprio staff. Alla fine del 2021, è venuta alla luce un'altra storia che coinvolgeva questa volta la filiale polacca del Gruppo. Durante un controllo di routine della polizia a Battice, in Belgio, è stato scoperto che un camionista ucraino era stato costretto a vivere per diciassette settimane a bordo del proprio mezzo senza percepire alcuno stipendio. Riceveva solamente rimborsi saltuari e irregolari di 45 € che, secondo il datore di lavoro, sarebbero bastati per i beni di prima necessità.
Marco Martinelli