Dopo gli auguri al nuovo Governo, è giunta l’ora delle rivendicazioni da parte delle associazioni di categoria. Le prime riguardano il costo dei carburanti che, pur mostrando una certo calo nelle ultime settimane, resta comunque elevato. Una prima richiesta viene dalla Fai Liguria, che sollecita la comunicazione del codice tributo per utilizzare il credito d’imposta del 28% per il primo trimestre, destinato alle imprese di autotrasporto che usano veicoli Euro V ed Euro VI. Inoltre, i presidente Davide Falteri e il vicepresidente Claudio Sensi vogliono sapere quando sarà possibile compensare il credito per il secondo e terzo trimestre. Essi aggiungono che per affrontare l’aumento del prezzo del gasolio non basta il sovrapprezzo applicato in fattura al committente, perché copre solo un terzo dell’incremento, mentre il resto è a carico dell’autotrasportatore.
Trasportounito ha inviato il 7 novembre una comunicazione al ministro dei Trasporti Matteo Salvini e al viceministro Rixi in cui chiede di ripristinare immediatamente i recupero delle accise per l’autotrasporto, sospeso da quando, il 22 marzo, il Governo ha introdotto lo sconto generalizzato alla pompa (che probabilmente sarà prorogato al 31 dicembre). Il presidente dell’associazione, Franco Pensiero, spiega che “si è generata una vera e propria distorsione comunitaria: alle imprese di autotrasporto italiane è stato ingiustamente impedito l’uso commerciale del carburante diesel, il cosiddetto ‘gasolio professionale’, mentre negli altri Paesi le imprese del settore hanno continuato a beneficiarne nonostante gli interventi similari e generalizzati sulla riduzione alla fonte delle tasse sui carburanti”.
Quindi, conclude Pensiero “il ripristino dello strumento comunitario della tassazione sul gasolio rappresenterebbe un segnale fondamentale per le imprese di autotrasporto che, anche a causa di questa distorsione, hanno raggiunto un livello di indebitamento medio ad alto rischio”.