Al termine della riunione del 7 marzo 2024, sette associazioni degli autotrasportatori (Confartigianato Trasporti, Fai Conftrasporto, Sna Casartigiani, Anita, Cna, Fita Trasporti e Fisi) hanno confermato il blocco della fornitura dei servizi di autotrasporto per gli stabilimenti di Acciaierie d’Italia (ex Ilva) di Taranto, Novi Ligure, Genova, Racconigi e Marghera.
Le sigle hanno sollecitato i nuovi commissari straordinari a un incontro per definire un accordo sul trasporto e sul pagamento degli arretrati. In una nota congiunta, le associazioni comunicano che le imprese “proseguiranno le proprie attività solo in presenza di un accordo collettivo, stipulato tra i vertici aziendali e le sigle sindacali, che regoli una volta per tutte il settore dell’autotrasporto”.
In un comunicato precedente, del 28 febbraio 2024, le sigle hanno spiegato che “non è possibile garantire la continuità produttiva dell’acciaieria senza salvaguardare le imprese dell’indotto e dell’autotrasporto, che finora si sono sobbarcate – in condizioni tutt’altro che facili – l’onere di assicurare il funzionamento degli impianti, l’approvvigionamento di materie prime e la consegna di prodotti. Le misure contenute nei decreti sin qui emanati dal Governo non appaiono sufficienti: il sistema attualmente previsto infatti, incentrato sulla previsione di garanzie agevolate, non consente l’accesso al credito della maggior parte delle imprese, allo stato in una situazione di non bancabilità”.
Gli autotrasportatori articolano le loro richieste in quattro punti. Il primo prevede di “vincolare quota parte delle risorse stanziate con il Decreto per il commissariamento dell’ex Ilva al pagamento integrale dei crediti vantati dalle imprese di trasporto fornitrici di Acciaierie d’Italia, prevedendo un fondo ad hoc con ristori certi per l’indotto che ottenuta la liquidità garantirebbero l’operatività a salvaguardia della continuità aziendale dell’acciaieria”.
Il secondo punte chiede di “assicurare tanto alle imprese contraenti dirette quanto a quelle che operano in subappalto o subvezione la sospensione degli oneri previdenziali e fiscali per il periodo di amministrazione straordinaria, garantendo in ogni caso la regolarità del Durc (obbligatorio per le aziende di trasporto) così da consentire loro di continuare a lavorare, avendo riguardo alla totalità delle imprese operanti lungo la filiera, anche sotto il profilo della collocazione geografica di estensione dell’indotto, ben più vasta rispetto a quella a ridosso degli stabilimenti”.
La terza richiesta è insediare un Tavolo permanente di confronto tra i Commissari, la dirigenza aziendale e le principali associazioni di categoria “per garantire, da ora in avanti, una gestione trasparente e corretta dei rapporti commerciali con le imprese fornitrici, a partire dalla revisione dei meccanismi che sovraintendono all’assegnazione dei servizi di trasporto tramite la piattaforma aziendale”.
Infine, le associazioni dell’autotrasporto chiedono di “prevedere adeguati ammortizzatori sociali per i dipendenti delle imprese coinvolte nella crisi, prestando attenzione alla copertura anche di tutte le imprese che lavorano in subappalto o subvezione”.