È andata esattamente al contrario di quanto chiedono da tempo le associazioni dell’autotrasporto: il 14 ottobre, poche ore prima dell’entrata in vigore dell’obbligo in Italia della certificazione verde Covid-19 (Green Pass) per tutti i lavoratori, i ministeri della Salute e Mims (Trasporti) hanno esentato da tale obbligo i conducenti dei veicoli industriali provenienti dall’estero. I rappresentanti degli autotrasportatori, viceversa, chiedono la certificazione anche per gli stranieri, per evitare distorsioni alla concorrenza.
Già nella serata del 14 ottobre, Unatras ha diramato una nota con cui “ritiene inaccettabile che il Governo preveda un regime alternativo sulla normativa del Green Pass a unico vantaggio delle imprese estere!”. Non solo, le associazioni si sentono “sorprese, allibite e indignate dal fatto che la nota lasci intendere che la decisione assunta sia stata condivisa con le associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali”.
Oltre a “favorire gli stranieri che già operano in condizione di dumping sociale nei confronti delle imprese di autotrasporto italiane”, il provvedimento ministeriale “contribuisce ad aumentare incertezze, preoccupazione e difficoltà tra gli operatori” e “rischia di alimentare sentimenti di malcontento e rabbia tra gli operatori”. Unatras conclude affermando che “nelle prossime ore, valuterà che decisioni assumere e quali indicazioni dare ai propri associati”.