Dopo una settimana di presidio, con blocco degli accessi, davanti alla raffineria Eni di Taranto gli autotrasportatori hanno sospeso la protesta al termine di un incontro che ha coinvolto i sindacalisti dell’Usb (che ha organizzato il fermo), i rappresentanti dell’azienda petrolifera, della G&A e della Cat (che gestiscono l’appalto della distribuzione di carburanti). L’incontro si è svolto il 7 settembre 2022 e non ha risolto in maniera definitiva la questione dei subappalti ma i trasportatori hanno deciso di rimuovere il blocco, che aveva già causato la chiusura di diversi distributori di carburanti della Puglia. In una nota, Usb spiega che “è positivo che si siano riaperti i canali della comunicazione attorno alla premessa, ribadita più volte dal Prefetto, che vanno messi in sicurezza i posti di lavoro degli autotrasportatori del territorio”.
La sigla aggiunge che “la vittoria consiste nel fatto di aver riconfermato un principio condiviso da tutto il Tavolo, cioè che il lavoro deve passare attraverso gli autotrasportatori locali, ai quali in questi dieci giorni, verrà affidato il trasporto locale come in precedenza. Anche Eni ha riconfermato con forza che le attività devono essere assicurate ai lavoratori locali”. L’impegno delle parti è convocare un’altra riunione entro dieci giorni, cui dovrebbe partecipare anche il consorzio Ctct, assente il 7 settembre. La Ctct ha ottenuto il subappalto da G&A, da cui però sono stati esclusi gli autotrasportatori che hanno attuato il blocco.