L’Iru ha svolto una ricerca sulla carenza di autisti in Europa interpellando un migliaio d’imprese di autotrasporto. Dall’indagine emerge che oltre la metà delle aziende sostiene che non riesce a espandere l’attività perché mancano i conducenti dei veicoli industriali. Ma il problema non riguarda solo la crescita aziendale, perché la metà degli interlocutori afferma che la carenza riduce la produttività e il 39% sostiene che il fenomeno causa una riduzione del fatturato.
La prima misura che gli autotrasportatori prendono è trattenere i propri conducenti e nello stesso tempo attrarre quelli delle altre imprese. Lo sta già facendo il 70% degli operatori interpellati aumentando i premi per le prestazioni e le retribuzioni (lo sta facendo oltre la metà). Riguardo allo stipendio, l’indagine dell’Iru ha rilevato che quello medio di un autista europeo è superiore del 55% rispetto al salario minimo nazionale, valore che nei Paesi Bassi raggiunge il 133%.
Altri provvedimenti a favore degli autisti sono l’investimento in veicoli migliori (44%), la copertura dei costi per l’accesso alla professione (35%) e l'offerta di opportunità di miglioramento delle competenze (25%). Si cerca anche di coinvolgere le donne in questo mestiere, che resta ancora in prevalenza maschile.
Solo il quattro percento delle persone alla guida di un veicolo industriale europeo è donna. I Paesi che hanno le quote più elevate sono Germania (7,2%), Romania (6,1%) e Francia (4,5%). La disponibilità di condizioni di lavoro sicure e l’accesso a zone di riposo ben attrezzate sono le principali preoccupazioni delle donne e l’Iru ritene che migliorarle è fondamentale per attrarre più donne verso questa professione.
L’invecchiamento degli autisti e la scarsa propensione dei giovani a intraprendere questa professione sono le cause della carenza, che peggiorerà nei prossimi anni. Oggi l’età media dei camionisti europei è 47 anni, ma un terzo di loro ha più di 55 anni, con la prospettiva di andare in pensione nel prossimo decennio, mentre solo il 5% ha meno di 25 anni.
L’Iru stima che già oggi nell’area formata da Unione Europea, Gran Bretagna e Norvegia manchino 233mila camionisti, numero che potrebbe raggiungere 745mila entro il 2028. I Paesi che sono più colpiti dal fenomeno sono la Germania (31mila autisti in meno), la Spagna (30mila autisti in meno), la Polonia (29mila autisti in meno) e la Romania (23mila autisti in meno). Seguono la Francia e l’Italia, con 22mila autisti in meno ciascuna.