Con lo slogan “non si può lasciare sempre l’appalto alla stessa ditta”, il sindacato di base Usb ha organizzato il primo settembre 2022 un presidio di autotrasportatori davanti all’ingresso della raffineria Eni di Taranto. Vi hanno partecipato ottanta autocisterne della Cooperativa Autisti Trasportatori ferme lungo la Statale 106, per protestare contro la mancanza di commesse alle aziende tarantine e la mancata proroga dei contratti fino al 7 settembre.
Il coordinatore provinciale della Usb, Francesco Rizzo, spiega che “dopo anni in cui l'appalto rete ed extra-rete è stato affidato direttamente da parte di Eni sempre alla stessa ditta genovese, la G&A (del Gruppo Gavio, ndr), si è proceduto ad una gara quantomeno strana, in cui a vincere è stata nuovamente la stessa società che ha deciso di utilizzare autotrasportatori che provengono da fuori Taranto e di lasciare a casa quelli del territorio che da tanti anni si occupano del servizio".
Eni sta affidando da otto anni il trasporto di carburante a G&A, che negli ultimi cinque anni è avvenuto in regime di proroga. I piccoli autotrasportatori, che una volta lavoravano direttamente per Eni, ora operano in subappalto. A tale proposito, la Usb afferma che “non può passare in secondo piano, piuttosto, la vicenda dei rimorchi che gli autotrasportatori locali sono stati costretti a vendere, caricandosi poi il costo del nolo degli stessi e ripagandoli per dieci volte. Su questo Eni non è mai intervenuta, pur essendo a conoscenza di tutto, e che in altri Paesi sarebbe stato considerato palesemente illegale”.
Dopo il presidio, Eni ha diffusa una nota in cui afferma che “in merito allo stato di agitazione proclamato dagli autotrasportatori di Taranto e al conseguente blocco degli accessi alla raffineria di Taranto, Eni ribadisce e conferma il proprio impegno al fine di garantire i servizi di autotrasporto con l’attuazione di meccanismi di salvaguardia in merito alle ricadute sull’indotto locale. Il recente appalto, assegnato agli stessi due fornitori che da tempo effettuano il servizio, prevede il ricorso a una quota pari al 50% di trasportatori locali, così come in passato”.
La società energetica aggiunge che “ha pertanto garantito continuità e vigila affinché i requisiti contrattuali siano rispettati dai due appaltatori, i quali hanno facoltà di individuare le ditte locali con le quali operare, ovviamente nel pieno rispetto degli standard imposti da Eni”.