La Lituania è una piccola nazione, ma che ha una fiorente attività di autotrasporto internazionale. Il nome più noto è la Girteka, ma nel Paese operano centinaia di piccole e medie aziende di autotrasporto che hanno beneficiato della forte differenza di costi rispetto agli autotrasportatori occidentali per conquistare un’ampia fetta di trasporto stradale in tutto il continente. Ora però sta emergendo un fenomeno particolare: dopo anni in cui erano le imprese occidentali ad aprire filiali a Est, ora sono quelle orientali a farlo a ovest. L’associazione degli autotrasportatori lituani Linava ha comunicato alla fine di agosto 2021 che solo in Polonia operano cinquecento società di autotrasporto controllate da lituani e stima che entro la fine dell’anno possiederanno 4500 veicoli industriali. Il fenomeno è così sviluppato che in Lituania sono sorte agenzie specializzate in questa migrazione.
Una di queste è Savesta Consulting. Il suo dirigente Ignas Volbikas spiega che ogni mese la società collabora con una ventina di autotrasportatori che vogliono aprire filiali in Polonia, anche di piccole dimensioni. Quelle lituane con una flotta fino a dieci veicoli sono 950. Uno dei motivi è la carenza di autisti, unita alle politiche restrittive sull’immigrazione. Gli autotrasportatori chiedono un numero maggiore di quote, soprattutto per autisti provenienti dalla Bielorussia, che finora è il principale serbatoio lituano. E la Polonia è proprio il Paese dove s’indirizzano i camionisti bielorussi.
Il segretario della Linava, Zenonas Buivydas, aggiunge che nel 2021 la migrazione dell’autotrasporto lituano si è intensificata e non si fermerà presto. La Polonia è il principale Paese di destinazione, ma alcune imprese arrivano in Germania e Belgio, anche se ciò è molto oneroso per le piccole e medie imprese. Queste ultime stanno subendo anche difficoltà a ottenere finanziamenti e leasing per veicoli nel loro Paese. Secondo la Linava, un’impresa che ha meno di venti veicoli non riesce a ottenerli e nello stesso tempo non riceve contributi pubblici. Situazione aggravata dai ritardi di pagamento da parte della committenza. Per questi motivi, dall’inizio della pandemia hanno chiuso circa duecento piccole e medie imprese di autotrasporto.