Lunedì 7 ottobre 2024 una lunga colonna di veicoli industriali ha percorso il tratto alsaziano dell’autostrada francese A35 a passo d’uomo, occupando tutte le corsie. È la prima azione di una mobilitazione degli autotrasportatori contro l’introduzione dell’ecotaxe, ossia un pedaggio supplementare per i veicoli industriali, che dovrebbe entrare in vigore nel 2027 in Alsazia. L’imposta (che si chiama R-Pass) consiste in 15 centesimi di euro al chilometro per i veicoli con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate e secondo il Governo dovrebbe ridurre il traffico pesante in transito, che corrisponde alla metà di quello totale nella regione.
Infatti, l'Alsazia è interessata da un intenso transito di camion che svolgono trasporti internazionali e che evitano le strade tedesche per non pagare i salati pedaggi imposti in Germania. Per ora è solo una proposta, che dovrà essere approvata il 21 ottobre 2024, ma già gli autotrasportatori hanno iniziato la mobilitazione per contrastare il provvedimento. L’associazione Fntr ha dichiarato la sua solidarietà con la manifestazione del 7 ottobre, precisando che accettare il pedaggio “significa soffocare le imprese” e causare “un disastro garantito per le imprese di trasporto e l’economia locale”.
La Francia ha una lunga storia di proteste contro imposte che rientrano nella categoria dell’ecotaxe. Una prima versione venne introdotta nel 2013 a livello nazionale, con il pagamento di circa 13 centesimi a chilometro per i veicoli sopra le 3,5 tonnellate. Ciò scatenò una dura protesta di autotrasportatori e agricoltori ("bonnets rouges") in Bretagna, che porto alla sua sospensione. Nel 2017 l’ecotaxe venne ufficialmente abolita, ma il progetto nel frattempo era costato circa un miliardi di euro per installare l’infrastruttura telematica di pagamento.