Il settore dell'autotrasporto italiano si conferma strategico per l'economia del Paese, ma al tempo stesso mostra evidenti squilibri interni. Lo afferma la ricerca “Analisi economica dell’autotrasporto italiano degli ultimi dieci anni, basata sui Bilanci delle imprese: Peso, Composizione e Stato di Salute del Settore”, presentata il 2 ottobre 2024 a Roma da Assotir. Durante l’evento la presidente di Assotir, Anna Vita Manigrasso, ha lanciato un appello alla politica per intervenire sugli squilibri tra grandi e piccoli operatori, un fenomeno che affligge profondamente il comparto. "Alla politica non chiediamo discriminazioni, ma interventi concreti per tappare le falle che si sono create nel sistema", ha dichiarato Manigrasso.
La ricerca, basata su dati finanziari di oltre 37mila imprese attive nel settore, evidenzia che nonostante la rilevanza del comparto, che coinvolge il 2% delle imprese italiane e contribuisce al 3,4% del Pil nazionale, esistono profondi squilibri che minano la sua sostenibilità. Le grandi imprese di autotrasporto, pur ricoprendo un ruolo "marginale" in termini operativi, controllano una parte significativa degli utili, agendo come intermediari e affidando la maggior parte delle commesse ai piccoli operatori. Questi ultimi, che costituiscono l’84% degli operatori del settore, sono coloro che realmente gestiscono il trasporto delle merci, ma al contempo si trovano a dover affrontare i costi più elevati, soprattutto quelli legati alla transizione energetica e alla sicurezza stradale.
Rosario Faraci, professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese dell’Università di Catania e curatore della ricerca, ha spiegato che "le piccole imprese hanno registrato la maggiore crescita di fatturato negli ultimi dieci anni, ma paradossalmente, i grandi operatori vantano un tasso di crescita degli utili quasi doppio rispetto alla media del settore". Questo, ha sottolineato Faraci, è il risultato di un sistema in cui le grandi aziende raccolgono i benefici economici lasciando ai piccoli gli oneri operativi.
Nel corso della presentazione, la presidente di Assotir ha ribadito ai rappresentanti politici presenti l'importanza di introdurre quattro interventi urgenti per risanare il settore: regolamentazione della subvezione, per contrastare l’intermediazione parassitaria; rispetto dei tempi di pagamento, già stabiliti per Legge; riconoscimento economico dei tempi di attesa per il carico e lo scarico delle merci; reintroduzione di costi minimi obbligatori per i servizi di trasporto.
Claudio Donati, Segretario Generale di Assotir, ha definito la lotta contro la subvenzione "la madre di tutte le battaglie". Ha inoltre evidenziato come le dieci maggiori imprese del settore generino da sole un fatturato di 14 miliardi di euro – oltre il 20% del totale – ma possiedano appena 429 veicoli, a testimonianza del loro ruolo di intermediari. "La mancanza di equilibrio nel settore rischia di compromettere la capacità di investimento nelle aree cruciali per il futuro dell'autotrasporto, come la transizione energetica e la sicurezza stradale", ha ammonito Donati. "Se non si agisce rapidamente, questo problema danneggerà non solo le imprese del settore, ma l’intera economia nazionale".