Dopo le voci su un possibile aumento delle accise sul gasolio, il 3 ottobre 2024 il ministero dell’Economia ha dichiarato che sta studiando un meccanismo di “allineamento” tra l’accisa della benzina e quella del gasolio, tramite una “rimodulazione tra le due”. Una spiegazione che però non chiarisce se l'accisa del gasolio aumenterà. Una mancanza di chiarezza che ha spinto l’8 ottobre Unatras a “chiedere a gran voce” al ministro dei Trasporti “quali sono le reali intenzioni del Governo sul delicatissimo tema delle accise sul gasolio per autotrazione”. L’unione degli autotrasportatori aggiunge che “in questi giorni si registra una forte agitazione delle imprese sui territori per ipotesi di penalizzazioni e aumenti dei costi a loro carico”.
Ma non è tutto. Unatras lamenta il “silenzio assordante” da parte del ministro dei Trasporti sulla richiesta di convocazione inviata all’inizio di ottobre, non solo sulla questione dei costi ma anche per riprendere il Tavolo delle regole interrotto a luglio. Inoltre, il ministro non ha “speso nessuna parola a difesa di una categoria ritenuta da tutte le forze politiche essenziale e strategica per l’economia del Paese, qual è l’autotrasporto merci”.
Sulla questione si è riunita la mattina dell’8 ottobre la presidenza di Unatras che “dopo aver analizzato con molta preoccupazione le misure contenute nel Piano strutturale di bilancio (l’allineamento delle accise sul gasolio a quelle della benzina e la revisione delle tax expenditures tra cui il rimborso di quota parte delle accise) ribadisce all’unanimità la propria contrarietà verso misure che penalizzino una categoria già gravata da insostenibili costi di gestione”. La presidenza ha quindi deciso di convocare gli organi esecutivi “per assumere le deliberazioni conseguenti a tutela del comparto, non escludendo la proclamazione del fermo generale dei servizi”.
Sull'eventuale aumento dell’accisa del gasolio sono intervenute anche le singole associazioni. Il presidente di Conftrasporto, Pasquale Russo, ha definito questa prospettiva una “mossa stupida”, perché comporterebbe “una serie di effetti gravi”. Egli aggiunge che nel caso di un aumento del prezzo del gasolio, le imprese italiane potrebbero rifornirsi all’estero, ricordando che i veicoli industriali hanno serbatoti fino a mille litri. Russo chiede anche una riduzione delle accise su gas naturale e biocarburanti.
Di gasolio si è parlato anche nell’assemblea nazionale della Fiap, che si è svolta il 7 ottobre a Bologna. Il segretario generale, Alessandro Peron, ha chiesto un “confronto aperto e trasparente” col Governo, perché “le imprese devono essere informate con largo anticipo su quello che le attende e ignorare la nostra richiesta potrebbe portare a conseguenze molto gravi per il settore e per l’economia del Paese”.