Gli autotrasportatori delle grandi isole tornano sul piede di guerra, dopo la tregua seguita alla firma del protocollo tra le associazioni dell'autotrasporto e la vice-ministra del Mims (ex Trasporti) Teresa Bellanova. Un'intesa che per ragioni diverse non soddisfa alcune sigle, storiche e autoconvocate, del settore. Il 26 aprile 2022 quattro associazioni siciliane (Fai Sicilia Assiotrat, Assotrasporti, Confartigianato Trasporti e Fita-Cna) hanno proclamato lo stato di agitazione e il 3 maggio dalla Sardegna si fa sentire, tramite un comunicato diffuso sui social, il movimento degli Autotrasportatori Sardi Riuniti, che scrive: “Dopo il continuo e prolungato tira e molla del governo centrale e l’assenza più assoluta della promessa di un tavolo tecnico a livello regionale, si sta riorganizzando per un fermo dei camion in tutta la Regione”, precisando che potrebbe aderire un migliaio di camionisti.
Sempre il 3 maggio giungono segnali di aumento della tensione anche dalla Sicilia. In una nota, Fai Sicilia scrive che "alla data odierna non sono arrivati chiarimenti e certezze sul testo del Decreto Legge relativo alle risorse per gli autotrasportatori e legati al caro carburanti, né è chiaro come l'esecutivo intenda procedere. Se il Governo non pone fine a stretto giro a questa condizione di incertezza per gli autotrasportatori, Fai Sicilia non potrà che proclamare il fermo al fianco dei colleghi sardi". Il segretario Salvatore Bella giiunge: "Ne abbiamo abbastanza di questi giochetti del Governo, promesse che non si concretizzano e protocolli che non hanno seguito. Siamo stati responsabili e comprensivi, pazienti e ragionevoli, da oggi ritardi o promesse disattese non saranno più tollerati".