La tassa Ets subisce dal 2025 il secondo aumento dalla sua istituzione e 2025 gli autotrasportatori siciliani continuano a sollecitare l’assessore ai Trasporti Aricò di farsi portavoce presso il ministero dei Trasporti per trovare una soluzione. Per spingere la Regione Sicilia ha intervenire, l’associazione Aitras ha indetto la mobilitazione del settore dal 21 febbraio.
L'associazione spiega che l’Ets è una tassa ingiusta che la Sicilia deve sobbarcarsi, ribaltata dagli armatori agli autotrasportatori, rendendo le imprese e i prodotti non competitivi. Prima di Natale l’Aitras ricevette l’impegno che col nuovo anno una delegazione della Consulta regionale avrebbe partecipato a un tavolo presso il ministero dei Trasporti presieduto dal viceministro Edoardo Rixi per individuare soluzioni che neutralizzassero il costo Ets, senza ricevere ancora una risposta.
Intanto le scorse settimane l’associazione ha incontrato la committenza, tra cui Italkali e la grande distribuzione di ortofrutta, dal quale è emerso che i committenti non vogliono accollarsi il maggior costo Ets, considerando anche che nel 2026 la tassa sarà a regime e inciderà fino a 700 euro a tratta, portando i prodotti siciliani fuori mercato.
Nella nota, l’Aitras ricorda all’Assessore Aricò “che per le imprese di autotrasporto siciliane non è possibile tornare al tutto-strada visto la mole di investimenti fatti per il combinato strada-mare; ma sarebbe impensabile che il traffico marittimo dei mezzi pesanti si riversasse su strade e autostrade, sarebbe la congestione totale”.