In Spagna gli autotrasportatori entrano in conflitto diretto contro i petrolieri sugli aumenti del prezzo del gasolio, ritenuti illegali. A dicembre 2021 l’associazione dell’autotrasporto spagnola Fenadismer, insieme con altre associazioni regionali, ha avviato un’azione legale collettiva da parte di 3500 imprese di autotrasporto contro le principali compagnie petrolifere che operano in Spagna per “la loro continua azione, continuata per più di un decennio, di aumento artificioso dei prezzi finali del carburante venduto nel nostro Paese, che è arrivato ad essere colloquialmente noto come il Cartello delle compagnie petrolifere".
L’obiettivi di questa azione legale è ottenere un risarcimento di cento milioni di euro. La causa è sostenuta da una sanzione imposta nel 2009 dall’Antitrust spagnola contro tre compagnie petrolifere (Repsol, Cepsa e BP) perché hanno stabilito prezzi dei carburanti in modo illegittimo. La sanzione è stata poi confermata dal Tribunale Nazionale e dalla Corte Suprema. L’associazione scrive che “negli anni successivi, la Cnmc (Comisión Nacional de la Competencia, ossia l’Antitrust, ndr), attraverso le successive Commissioni di Sorveglianza istituite a questo scopo, ha confermato che queste pratiche anticoncorrenziali hanno continuato a svolgersi fino ad oggi”.
Nella nota, Fenadismer precisa che “nelle sue risoluzioni, la Cnmc ha constatato che i suddetti operatori hanno continuato a mettere in atto, nel corso degli anni, pratiche e accordi anticoncorrenziali attraverso i quali hanno fissato il prezzo di vendita del carburante a scapito delle stazioni di servizio indipendenti e, quindi, anche contro gli interessi dei trasportatori e dei cittadini in generale, limitando la concorrenza tra le stazioni della loro rete e il resto delle stazioni di servizio no logo”.
L’associazione degli autotrasportatori afferma che la prova delle pratiche abusive è apparsa anche durante i primi mesi della pandemia, quando a fronte di un crollo del prezzo del petrolio di oltre il 60% non si è visto in Spagna un calo significativo del prezzo dei carburanti, che è sceso solo del dieci percento. Il risarcimento di cento milioni corrisponderebbe al prezzo pagato in più a causa del cartello tra i petrolieri.
Questa è solo la prima di una serie di cause collettive annunciata da Fenadismer. La seconda sarà presentata nei prossimi mesi, raccogliendo le imprese di autotrasporto che non hanno aderito alla prima. La causa è stata intentata nei Tribunali di Madrid e Castellón.