Mentre la situazione al confine polacco-ucraino è rimasta sostanzialmente invariata, con gran parte dei valichi bloccati e migliaia di camion in attesa, i trasportatori ungheresi hanno annunciato che dall’11 dicembre iniziano una protesta nella città di Zajonjo, al confine con l'Ucraina, contro la proroga dell'esenzione alle autorizzazioni per il trasporto internazionale decisa dall’Unione Europea a favore dei camionisti ucraini. La scelta è stata resa nota in un comunicato pubblicato da Tivadar Arvai, portavoce dell'associazione dei trasportatori ungheresi Mkfe.
Secondo l'associazione, in seguito alla proroga decisa dall'Unione Europea e con il pretesto di necessarie consegne umanitarie, il numero di trasportatori ucraini sulle strade ungheresi sarebbe aumentato del 40% mentre il numero di camion battenti bandiera di Budapest sarebbe diminuito del 4%. Arvai ha aggiunto che diverse centinaia di imprenditori ungheresi sono sull'orlo della bancarotta e che il comportamento dell'Unione Europea sta distruggendo il settore logistico degli Stati membri, motivo per cui il Mkfe ha deciso di aderire alla protesta dei vettori polacchi.
Dal primo di dicembre, inoltre, anche gli autotrasportatori slovacchi sono scesi in campo contro i corrispettivi ucraini, bloccando le frontiere e paralizzando il settore mentre la politica si conferma fortemente divisa. Il Primo Ministro uscente della Polonia, Mateusz Morawieczki, ad inizio mese ha invitato formalmente l'UE ad intervenire con urgenza ripristinando i vincoli per gli ucraini, mentre il partito civico KO, tramite una dichiarazione del deputato Paweł Kowal, ha descritto i vettori che protestano come una piccola minoranza, 8000 camion contro i 300-400.000 operativi in Polonia, ribadendo la necessità di sbloccare i valichi e consentire i traffici merci e soprattutto quelli umanitari.
Anche l'opinione pubblica è divisa tra chi sostiene che bloccare i confini finisca in realtà per favorire gli interessi russi e chi sostiene che i vettori polacchi debbano essere difesi dalle Autorità europee, mentre si moltiplicano le segnalazioni di mezzi della Policja di Varsavia avvistati e ripresi mentre scortano camion ucraini fino ai valichi.
La situazione resta dunque molto tesa e, in attesa di un intervento diretto di Bruxelles, l'Ucraina ha iniziato a caricare i propri camion su treni dedicati. Dopo due settimane di organizzazione, la compagnia ferroviaria Ukrzaliznycja ha lanciato il primo treno composto da 23 vagoni carichi di 13 trattori con rimorchio attraverso il confine con la Polonia, aggirando i blocchi in atto e percorrendo la tratta Sknyliv (nei pressi di Leopoli) e l'Euroterminal Slawkow Sp Zoo (tra Cracovia e Katowice).
Marco Martinelli