Storicamente è sempre stata fuori dall'Europa comunitaria, ma di fatto sempre più inclusa nell'Europa. Mentre con la Brexit si intendono tagliare i ponti, la Svizzera li vuole rafforzare. Anche in campo ferroviario. Il Consiglio Federale (organo esecutivo di governo della Confederazione) si è espresso a favore di una stretta armonizzazione tra le norme nazionali e le procedure europee. E lo ha fatto adottando a novembre 2019 una modifica dell'ordinamento ferroviario. Tradotto in altre parole, questo provvedimento apre la strada al recepimento di quello conosciuto come Quarto Pacchetto ferroviario europeo (con la definitiva liberalizzazione e integrazione dello spazio comunitario) e in particolare di quello che viene indicato come "pilastro tecnico" (direttive UE 797 e 798/2016). Da metà giugno 2019 la competenza per le omologazioni del materiale rotabile utilizzato nel traffico transfrontaliero è stata assunta dall'Agenzia ferroviaria europea (ERA) che rilascia anche un certificato unico di sicurezza. Così, per ottenere l'omologazione in più Paesi, le imprese ferroviarie e quelle del materiale rotabile possono inoltrare una sola domanda all'ERA con vantaggi sui tempi e sui costi.
Per il Consiglio Federale svizzero è importante che il trasporto ferroviario internazionale non incontri ostacoli, soprattutto con l'obiettivo di rafforzare il trasferimento del traffico merci transalpino dalla strada alla rotaia. E questo comporta il recepimento del "pilastro tecnico" del Quarto Pacchetto ferroviario comunitario. Già fissate con precisione le tappe. Entro fine 2019 verranno armonizzate le procedure svizzere ed europee per il rilascio del certificato di sicurezza e l'omologazione per la circolazione internazionale (e qui rientra la modifica dell'ordinamento ferroviario ora adottata e da integrare con una delibera del Comitato misto Svizzera-Europa sull'Accordo per i trasporti terrestri). Subito dopo il Consiglio Federale intende sottoporre al Parlamento la richiesta per adeguare la legge federale sulle ferrovie e recepire quindi integralmente nel diritto svizzero il pilastro tecnico del quarto pacchetto ferroviario comunitario.
Piermario Curti Sacchi
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