La carenza di autisti nell’autotrasporto continua a causare disagi significativi alla catena di fornitura. A partire dal periodo pandemico, molti conducenti hanno abbandonato il settore e, secondo le stime in Italia, per ogni cinque autisti che lasciano il camion, solo uno entra nel mercato del lavoro. Questo è un dato preoccupante, considerato anche l'aumento della domanda di trasporto su strada. Inoltre, i cambiamenti demografici alimentano il cosiddetto "Great Retirement", ossia il grande pensionamento.
Come riferisce il rapporto dell'International Road Transport Union su questo fenomeno, il 30% degli autisti a livello globale prevede di andare in pensione entro il 2026. I giovani che iniziano quest’attività sono molto meno numerosi rispetto ai pensionamenti, con un'età media dei conducenti europei ormai superiore ai cinquant’anni. La ricerca dell'Ufficio Studi Cgia, pubblicata ad agosto 2024, evidenzia come siano soprattutto coloro sotto i 25 anni e sopra i 60 anni che restano, mentre la fascia d'età tra i 30 e i 59 anni si allontana sempre più facilmente. Per invertire questa tendenza è necessario un cambiamento nelle condizioni e nei ritmi di lavoro.
Appare quindi evidente che i metodi del ventesimo secolo non possono risolvere i problemi del ventunesimo secolo. Non bastano nuove assunzioni: occorre ripensare l'intero processo di trasporto rendendolo più intelligente ed efficiente. Sempre più aziende si stanno rivolgendo alla tecnologia per ottenere informazioni in tempo reale e individuare inefficienze come viaggi a vuoto e tempi di attesa eccessivi nei piazzali. Secondo il Pulse Report 2024 di Transporeon, la maggior parte delle aziende ritiene che la carenza di autisti non possa essere risolta rapidamente.
Tuttavia, spiega il rapporto, l'integrazione tra tecnologie basate sull'intelligenza artificiale e le competenze umane potrebbe rappresentare una soluzione concreta. La digitalizzazione dei processi, come l'automazione dell'accesso ai piazzali attraverso la lettura delle targhe o il check-in online, può migliorare l'efficienza e ridurre i tempi di attesa, avvicinando il settore dei trasporti alle moderne pratiche logistiche. L'IA, infatti, consente di analizzare anni di dati per prevedere con precisione gli orari di arrivo e ottimizzare la ricezione dei carichi. Questo non solo migliora la puntualità delle consegne, ma anche la vita lavorativa degli autisti, riducendo drasticamente le attese.