L'incidente avvenuto ieri sull'autostrada Genova-Ventimiglia tra la complanare Savona e Albisola in direzione di Genova, ha paralizzato la parte occidentale della Liguria fino al pomeriggio inoltrato. È bastato che un autoarticolato carico di sapone liquido si ribaltasse, disperdendo il carico su entrambe le carreggiate, per interrompere la circolazione (rima completamente, poi parzialmente) dalle 7:30 alle 17:30, creando code di chilometri e ore di attesa per automobilisti e camionisti. L'intasamento si è esteso anche alla Statale Aurelia e all'autostrada A6 Torino-Savona.
Nella stessa mattina, alle 9:00, un altro camion si è ribaltato sull'autostrada A7, tra Busalla e Bolzaneto, disperdendo tubi metallici sulla strada. Pure in questo caso è stata fermata la circolazione e si sono create lunghe code, anche se i disagi sono durati meno. In entrambi i casi non ci sono state vittime, ma il blocco della circolazione ha riempito le prime pagine dei giornali locali, scatenando in qualche caso la consueta polemica contro i veicoli pesanti.
Una polemica che ha spinto sindacati e associazioni dell'autotrasporto a intervenire con due distinte note. Un comunicato congiunto di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti chiede di aumentare i controlli sui tempi di guida degli autisti, la cui violazione è causa di numerosi incidenti. "Come accade in ogni occasione in cui avviene un incidente grave o mortale è sempre colpa dell'autista; questo è il concetto che passa leggendo gli articoli sui principali giornali", scrivono i sindacati, aggiungendo: "Peccato che in nessun articolo si legge che gli autisti non sono contenti d'infrangere le Leggi sugli orari di lavoro. Purtroppo la continua corsa ai ribassi adottata dai committenti sul prezzo del trasporto fa sì che le aziende pressino gli autisti a non rispettare le regole, con la minaccia del licenziamento".
Una situazione aggravata dall'avvento delle somministrazioni e distacchi di autisti stranieri. Per affrontare questo nodo, i sindacati chiedono di attuare una Lista Bianca e una Lista Nera delle imprese di autotrasporto. Nella prima vanno elencate le aziende "virtuose", ossia quelle che formano gli autisti e fanno rispettare i tempi di guida e di riposo, nella seconda quelle che si comportano in modo illecito.
La voce dell'autotrasporto giunge da Trasportounito, anch'essa contraria alla criminalizzazione del settore: "Chiediamo una verifica delle reali cause dei gravi sinistri accaduti. Si potrebbe scoprire che il camionista è la vittima di violazioni al Codice della Strada commesse da conducenti di autovetture distratti al cellulare, oppure di infrastrutture inadeguate che per lunghi tratti autostradali corrono solo su due corsie troppo strette per i veicoli pesanti, in gallerie fuori norma", scrive l'associazione.
Trasportounito ritiene che bisogna affrontare tre questioni: la concorrenza sleale di vettori esteri che fanno dumping tariffario; gli autisti affittati da agenzie estere, costretti a infrangere le regole di guida e di riposo e a vivere da schiavi; la crisi finanziaria delle imprese italiane, dovuta in particolare da incassi ritardati anche di sei mesi e pagamento dei costi (gasolio, autostrade, assicurazioni, conducenti) immediati. "Il prossimo Governo dovrà cancellare una giungla di norme impraticabili e affrontare la destrutturazione in atto fornendo garanzie alle imprese che vogliono competere in un regolare mercato dei trasporti su gomma", conclude la nota.
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