Si riaccende la protesta delle imprese dell’indotto di Taranto di Acciaierie d’Italia per ottenere il pagamento delle fatture arretrate. La mattina del 19 gennaio 2024 è iniziato alle 5.30 un presidio davanti al cancello C dell’impianto siderurgico, da cui più tardi è partito un corteo formato da persone e veicoli industriali. La manifestazione ha causato blocchi e rallentamenti del traffico anche sulle Statali 106 Ionica e Appia.
L’Aigi ha proclamato l’agitazione il 18 gennaio, col fermo delle prestazioni dell’indotto, escludendo solo quelle che riguardano la sicurezza degli impianti. Oltre al pagamento delle fatture arretrate (ossia quelle emesse entro il 31 dicembre 2023), l’associazione chiede un “credibile piano industriale” sulla continuità produttiva. Le imprese dell’indotto, comprese quelle che forniscono servizi di autotrasporto, temono anche il commissariamento della società per liberarsi dal socio franco-indiano Acelor-Mittal. Già in passato, infatti, l’amministrazione straordinaria della ex Ilva ha bruciato i credici di numerose aziende. Oggi si stima che i debiti di Acciaierie d’Italia ammontino a 120 milioni di euro.
Alle 13 del 19 gennaio si svolgerà un incontro in videoconferenza indetto dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso, con le associazioni dell’indotto, cui parteciperà anche la ministra del Lavoro, Marina Calderone.