Per contrastare ulteriormente l’ingresso clandestino d’immigrati a bordo dei veicoli industriali, che spesso avviene all’insaputa dell’autista, il 13 febbraio 2023 la Gran Bretagna inasprirà le sanzioni verso gli autotrasportatori. Il provvedimento si chiama “Clandestine Entrant Penalty Scheme” e oltre a determinare le sanzioni contiene indicazioni per gli autisti e una lista per verificare la sicurezza del veicolo. Il nuovo schema prevede sanzioni sia nel caso in cui il veicolo non sia stato messo in sicurezza secondo le linee guida fornite dal Governo, sia per il conducente del camion.
Nel caso in cui uno o più clandestini siano trovati a bordo di un veicolo industriale che non segue le linee guida sulla sicurezza, è prevista una sanzione massima di 6.000 sterline (circa 6.800 euro) a persona per ogni evento, con un massimo di 12mila sterline (circa 13.600 euro). La cifra minima da cui partire può variare in base a quante volte la persona sanzionata ha commesso questo illecito. Se è la prima volta in cinque anni, la sanzione parte da 1.500 sterline (1.700 euro), se ha già avuto un precedente parte da 3.000 sterline (3.400 euro) e se ha avuto due o più precedenti diventa 6.000 euro. È prevista una riduzione del 50% se il responsabile aderisce al programma Civil Penalty Accreditation Scheme, con un ulteriore riduzione del 50% se il responsabile non è il conducente oppure se non era presente durante il viaggio del veicolo o del semirimorchio verso la Gran Bretagna.
Il conducente del veicolo che trasporta i clandestini potrà ricevere una sanzione massima di 10mila sterline (11.380 euro) per ogni immigrato trovato a bordo, con un massimo di 20mila sterline (22.760 euro) nel caso di più immigrati. Anche in questo caso la sanzione è modulata sui precedenti: se non ve ne sono negli ultimi cinque anni la sanzione massima è di 6.000 sterline, che diventano 10mila sterline nel caso di uno o più precedenti. Si avrà una riduzione del 50% se l’autista aderisce al programma Civil Penalty Accreditation Scheme, con un ulteriore 50% se non era presente durante il viaggio del semirimorchio verso la Gran Bretagna e un ulteriore 50% se non è l’autista e non era presente durante il viaggio del rimorchio.
Nel caso in cui l’autista sia un dipendente, il suo datore di lavoro è responsabile in solido per la sanzione comminata all’autista e ciò vale anche se l’autista non è dipendente ma ha un contratto con il proprietario del veicolo. Sono previste riduzioni – a discrezione della Segreteria di Stato - per le imprese che dimostrano di avere bassi livelli di fatturato, per esempio il 75% per quelle che hanno un fatturato inferiore a 2 milioni di sterline e meno di dieci dipendenti.
Per la prevenzione, il nuovo provvedimento prevede tre passaggi: sicurezza, controllo e registrazione. Nel primo caso, dopo avere caricato il veicolo, gli autisti devono fissare bene le funi delle centine in tutti gli occhielli e avvolgitori e fissare l’estremità con un sigillo o un lucchetto numerato in modo univoco (il cui numero va indicato sulla lista di controllo). Se durante il viaggio l’autista deve aprire la centina, deve ripetere questa operazione con un altro dispositivo di sicurezza o sigillo. Anche le furgonature devono essere chiuse con un sigillo, un lucchetto o altro dispositivo di sicurezza.
Durante il viaggio, gli autisti devono verificare che il veicolo non mostri segni di accesso non autorizzato. In particolare, ciò va fatto dopo ogni sosta. Devono anche controllare i lati, il tetto e i compartimenti esterni del veicolo. Tutti i controlli svolti devono essere indicati in una lista, annotando la data, l’ora e il luogo di ogni controllo.
Questo inasprimento delle sanzioni e aumento della complessità dei controlli svolti dall’autotrasportatore sicuramente non incentiverà le imprese di autotrasporto continentali a svolgere trasporti verso la Gran Bretagna. Ne è consapevole l’Iru, che ricorda che finora le misure di sicurezza imposte da Londra sono costate ai vettori oltre un miliardo di sterline l’anno. "Questi cambiamenti sono sbagliati e non mirano alle cause principali degli ingressi clandestini”afferma il responsabile dell’Iru per la difesa dell’UE, Raluca Marian.
Egli ammonisce che "gli enormi aumenti delle sanzioni, combinati con la soppressione della presunzione di innocenza per i camionisti e gli operatori del trasporto, dissuaderanno un numero ancora maggiore d’imprese di trasporto dal percorrere queste cruciali rotte attraverso la Manica, senza fornire una soluzione alla sfida dell'immigrazione clandestina. Ciò aumenterà i costi di trasporto, i rischi, i ritardi e l'instabilità delle catene di approvvigionamento".
Marian conclude dichiarando che "le soluzioni devono affrontare le cause del problema e non limitarsi a dare per scontato che la colpa sia delle imprese di trasporto e degli autisti. Dovremmo piuttosto incoraggiare le aziende di trasporto su strada che hanno investito in misure di sicurezza adeguate per i loro conducenti, veicoli e operazioni". Si possono scaricare i pdf sui nuovi provvedimenti imposti dalla Gran Bretagna al seguente indirizzo web:
https://www.gov.uk/government/publications/clandestine-entrant-civil-penalty-scheme