Il momento più spettacolare dell'incontro è avvenuto quando il ministro dei trasporti Alain Vidalies ha mostrato ai colleghi un cronotachigrafo digitale manomesso. E mentre lo esponeva, il ministro ha affermato che "ho assistito recentemente ad alcuni controlli su strada verificando una crescente manomissione del cronotachigrafo". È stato lo stesso Vidalies, insieme con il collega tedesco Alexander Dobrindt, a chiedere che nella riunione di ieri si parlasse anche della concorrenza sleale nell'autotrasporto. Il ministro ha anche ricordato che in un anno si sanzionano nell'Unione diecimila infrazioni sui tempi di guida.
Mostrando il cronotachigrafo manomesso, Vidalies ha anche sottolineato che questo fenomeno non è occasionale o spontaneo, ma è organizzato e rappresenta una "cancrena" contro cui l'Unione Europea deve reagire. Il ministro non chiede tanto nuove regole, quando di adottare sistemi per rispettare quelle già in vigore. Tra le azioni più importanti in tal senso auspica la nascita di una specifica Agenzia europea dell'autotrasporto, che serve come strumento di coordinamento tra gli organi di controllo europei.
Ma l'azione di Francia e Germania si scontra con la reazione dei Paesi orientali, che beneficiano dell'attuale situazione. In particolare, temono regole restrittive sul distacco internazionale degli autisti, cui contrappongono la richiesta di una maggiore liberalizzazione dell'autotrasporto. La Commissione Europea si trova al centro di questo scontro e finora ha avviato una procedura d'infrazione contro le misure prese dalla Germania sull'applicazione del salario minimo. Un nodo fondamentale, perché a fronte di una paga oraria media di un autista francese di 29,81 euro, uno bulgaro ne prende 8,01, secondo una ricerca del Comité National Routier.
Questa ricerca mostra che la paga media degli autisti più elevata è erogata in Belgio (33,38 euro) seguita dalla citata Francia e dall'Italia (28,14 euro), che precede la Germania (25,13 euro nell'ovest e 16,64 nell'est) e la Spagna (19,52 euro). Il valore bulgaro è invece il più basso, inferiore a quelli di Romania (9,01 euro), Polonia (10,01 euro) e Repubblica Ceca (10,24 euro).
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