Massimo Serafini aveva 64 anni ed era un noto imprenditore dell'autotrasporto che aveva dedicato la sua vita non solo all'impresa, ma anche alle attività associative. Fu uno dei dirigenti della Cooperativa Artigiana Autotrasportatori di Fiumicino e in tale veste è stato attivo nel Consorzio Federtrasporti. In seguito, Serafini fu uno dei fondatori del Consorzio AgroAlimentare, che ha raccolto piccole aziende di autotrasporto del Lazio e della Toscana per servire multinazionali alimentari, tra cui la Ferruzzi.
Sul versante associativo, Serafini ha lavorato inizialmente con la Fita Cna, per poi diventare uno dei fondatori di Assotir, associazione che oggi aderisce a Conftrasporto. In una nota che lo ricorda con il suo soprannome di Cico, l'associazione afferma che "con Assotir e poi, dopo l'unificazione con Transfrigoroute Italia, con T.I. Assotir, Cico ha vissuto una fase 'eroica', quella delle prime grandi manifestazioni che hanno mostrato ai romani, con le iniziative sul GRA e poi con l'assedio del Centro di produzione Rai di Saxa Rubra, che le merci non arrivano per incanto sui banchi dei supermercati o sulle tavole degli italiani, ma grazie al lavoro oscuro e spesso misconosciuto, di tanti piccoli imprenditori che, come lui, anche quando la malattia ha iniziato a colpirlo, mai ha rinunciato a separarsi da quello che - dopo la famiglia - era il suo vero e grande amore: il camion, di cui tutto conosceva e tutto padroneggiava".
Il comunicato di Assotir prosegue dichiarando che "mancheranno a tutti noi il suo culto dell'onestà a tutti i costi e del rispetto delle regole; le sue corrosive battute verso un sistema che sembra sempre più privilegiare la difesa ostinata ed egoistica del proprio piccolo spazio di potere; la sua critica, mai malevola e tuttavia mai doma, a un sistema in cui chi lavora e fatica viene spesso considerato come un 'illuso', uno che non ha capito come ci si possa arricchire facilmente e senza sforzo".
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