La multa, per compressivi tre milioni di euro, è stata erogata dall'Agenzia delle Entrate dopo una verifica fiscale nelle sede di una cinquantina d'imprese marchigiane che avevano fatturato il trasporto a clienti residenti a San Marino senza applicare l'Iva. Una scelta ritenuta legittima dalle aziende, essendo i committenti soggetti esteri, ma che invece l'Agenzia delle Entrate considera un'evasione dell'imposta, imponendo il pagamento dia dell'Iva non versata, sia delle sanzioni e degli interessi.
Contro questa decisione dell'Agenzia delle Entrate si è mobilitata la Fita Cna, che ha avviato i ricorsi presso la Commissione Tributaria Provinciale di Pesaro contro gli avvisi di accertamento ricevuti dai contribuenti e che hanno avuto esito positivo per il ricorrente, ossia le imprese di trasporto. In seguito, l'Agenzia delle Entrate ha presentato appello alla Commissione Tributaria Regionale, costringendo i contribuenti a costituirsi nuovamente in giudizio per confermare le proprie ragioni. Inoltre, la Fita ha chiesto una consulenza giuridica lo scorso aprile alla Direzione Centrale Normative e Contenzioso presso l'Agenzia delle Entrate di Roma, senza ricevere ancora alcuna risposta. E ora ha coinvolto anche i parlamentari della Regione.
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