Si chiama Express Drivers l’operazione conclusa il 6 novembre 2023 dalla Guardia di Finanza di Egna, in provincia di Bolzano, con sanzioni nei confronti di quattro società di autotrasporto altoatesine, di cui non è stato precisato il nome. Si sa solamente che le imprese operano nelle consegne nell’ultimo chilometro. Sono accusate di avere impiegato 69 autisti in nero e di avere imposto ad altri 185 conducenti orari di lavoro che eccedevano quanto previsto dal contratto. Ciò, spiega la Finanza, “era funzionale a ottenere una posizione di vantaggio competitivo rispetto agli altri imprenditori del settore, derivante dai significativi ‘risparmi’, evidentemente illeciti, sui costi del lavoro”.
Questo meccanismo avrebbe permesso alle imprese di ridurre i versamenti previdenziali per mezzo milione di euro, impedendo anche ai lavoratori di accedere non solo alla pensione, ma anche il sostegno per malattie o infortuni. Grazie a questi risparmi, le società hanno consentito di ottenere “importanti commesse da colossi della logistica, che affidavano loro i servizi di consegna in sub appalto”.
L’indagine è sorta da alcuni controlli su strada: “Fermati dalle pattuglie delle Fiamme Gialle per i rituali controlli sui documenti e le merci trasportate, un numero consistente di autotrasportatori, all’atto di fornire informazioni sul datore di lavoro, ha indicato sempre le stesse imprese”. I successivi controlli hanno mostrato che il numero dei lavoratori assunti era molto inferiore a quelli identificati nei controlli su strada.
Dieci lavoratori non solo lavoravano in nero, ma percepivano anche l'indennità sulla disoccupazione Naspi. Solo per questa frode, le imprese hanno subito sanzioni per circa 135mila euro. Altri lavoratori erano assunti in modo regolari ma hanno lavorato durante il periodo di confinamento per la Covid, anche se le società per cui operavano avesse chiesto la cassa integrazione.
Al termine dell’indagine, i Finanzieri hanno denunciato i rappresentanti delle società per dichiarazione infedele, occultamento di scritture contabili, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e omesso versamento di contributi previdenziali. Inoltre, hanno erogato sanzioni per un totale di 600mila euro.