L’obiettivo appare ambizioso, almeno visto il caos autostradale che la Liguria sta subendo dal crollo del ponte Morandi: eliminare le code nelle autostrade liguri entro il 2022. Un problema sentito soprattutto dalle imprese di autotrasporto, che solo quest'anno hanno subito un aumento dei costi del trenta percento solamente a causa dei ritardi causati dalle file. Questo è l’obiettivo che si sono posti Conftrasporto e Confcommercio e per raggiungerlo hanno costituito un Tavolo che raccoglie le associazioni aderenti interessate al problema - tra cui Assarmatori, Assagenti, Spediporto, Federlogistica e Fai per quanto riguarda il trasporto delle merci – con il coordinamento della Camera di Commercio di Genova .
Il nuovo organismo ha lo scopo di “monitorare la situazione del traffico nelle principali vie di comunicazione, prevedere i flussi più intensi, come ad esempio quelli legati a eventi che si svolgono in città o a ricorrenze particolari, per segnalare le giornate da ‘bollino nero’, quelle in cui i cantieri dovrebbero essere tabù”, spiega Conftrasporto in una nota. Oltre che l’osservazione, il Tavolo vuole anche arrivare entro breve termine a realizzare un calendario dei cantieri insieme con la Regione Liguria, il Comune di Genova, l’Autorità di Sistema Portuale e Aspi Autostrade.
Il vice-presidente di Confcommercio Liguria con delega alla logistica e ai trasporti, Davide Falteri, spiega che “i ripetuti cantieri su numerosi tratti autostradali hanno creato quotidianamente code nella A26 tra Ovada e Genova, così come sulla A7 in direzione Milano, solita incidenza inoltre sul tratto a/r della A10 tra Arenzano e Savona. Inoltre numerose aree di sosta normalmente utilizzate dagli autotrasportatori per le interruzioni di guida obbligatorie erano costantemente impegnate dai residui dei cantieri. I disagi presso la rete autostradale hanno prodotto un congestionamento del traffico nel centro città, portando come conseguenza problemi evidenti nei trasferimenti di merci nelle aree interne di Genova”.
Una stima di Confcommercio ritiene che i ritardi legati ai cantieri – che hanno riguardato la consegna, in particolare durante l’estate, di prodotti freschi dal capoluogo alla zona della Riviera Ligure – hanno spesso superato le cinque ore, causando evidenti danni anche ai comparti alberghiero e della ristorazione. “Una situazione pesante, che ha imposto la riorganizzazione degli orari del personale in molte aziende della logistica. Inevitabili le variazioni di turno, con l’impiego di lavoratori nelle ore notturne, e con un conseguente aggravio sul costo del lavoro, stimato in un trenta percento”, aggiunge la confederazione. I problemi sono arrivati fino all’interno del porto, con lunghe attese per il carico e lo scarico dei container ai terminal genovesi.